Memoria RAM Android: cos’è, come funziona e perchè i Task Killer sono dannosi

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Basta uccidere il vostro smartphone! Esiste infatti molta, tanta, troppa disinformazione riguardo la RAM Android, i Task Killer Android ed i RAM Booster; se avete letto su qualche forum (e magari anche su qualche sito gestito da incauti sprovveduti) che i Task Killer Android possono aumentare le prestazioni del vostro cellulare semplicemente cancellando la memoria RAM, siete caduti completamente in errore! Non preoccupatevi, vi spiegheremo noi perchè, ed al contempo vi forniremo alcuni utili suggerimenti per mantenere il vostro smartphone in salute senza ricorrere a nessun RAM Booster.

Siete pronti?

Come Android gestisce la propria memoria RAM

Per prima cosa, prima di andare a parlare dei Task Killer Android, bisognerà inquadrare in maniera chiara e precisa che cosa sia effettivamente la memoria RAM, senza entrare troppo nei dettagli e perdersi in un inutile linguaggio eccessivamente specifico.

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La memoria RAM

RAM innanzitutto è un acronimo inglese per Random Access Memory, e sta ad indicare un particolare tipo di memoria, incredibilmente veloce, ma che al contempo svanisce non appena lo smartphone (nel caso specifico di Android) viene spento. Sostanzialmente, la memoria RAM facilita la gestione di file e dati temporanei che variano di dimensioni e sostanza molto rapidamente, e che vengono molto frequentemente utilizzati dai dispositivi su cui la RAM è montata.

Una volta tratteggiati quelli che sono i tratti generali della memoria RAM, bisognerà eseguire una seconda specificazione: questo tipo di memoria, presente sia su Windows che su Android, viene gestito in maniera completamente diversa dai due sistemi operativi. Su Windows infatti la memoria RAM è necessaria al computer per permettere ai programmi di girare senza problemi od interruzioni; quando la memoria RAM comincia a scarseggiare, il sistema operativo di Microsoft comincia ad utilizzare lo spazio libero nell’hard drive come RAM virtuale, che però è terribilmente più lenta ed erratica di quella reale.

Su Android il procedimento è molto differente.

Android infatti possiede i propri meccanismi che gli permettono di assegnare a ciascuna applicazione il giusto quantitativo di RAM necessaria per permetterle di funzionare, ma senza sprechi; la memoria RAM è veloce per definizione, ed Android tenta sempre di mantenere tutte le app attive all’interno di essa. Quelle di più frequente utilizzo, anzichè venir chiuse naturalmente da parte del sistema operativo, vengono mantenute attive in background, in modo da poter essere recuperate non appena l’utente vi riacceda senza dover sovraccaricare la RAM.

Perchè i Task Killer Android sono dannosi

Dopo questa iniziale introduzione, il vostro giudizio a riguardo dei Task Killer Android potrebbe essere alquanto neutrale: non aiutano il telefono a decuplicare le prestazioni, ma in qualche modo potrebbero essere utili? Sfortunatamente no, e non solo: sono anche deleteri per lo smartphone stesso. Vediamo perchè.

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Pensate che faranno rivivere il vostro smartphone?

1. Durante il processo di aumento della memoria RAM, Windows applica un procedimento di deframmentazione dell’hard drive per acquisire più velocità nella gestione dei processi, e questo è certamente un bene.

Per Android, invece, è un male: il sistema operativo di Google infatti utilizza come memoria d’archiviazione le schede SD e microSD piuttosto che un tradizionale hard drive; le schede SD sono dei particolari tipi di memoria flash che non hanno bisogno di essere deframmentate; anzi. Uno dei principali difetti delle memorie flash è rappresentato dal limitato numero di volte che un quantitativo di dati può venir iscritto all’interno della memoria d’archiviazione prima che questa cominci a mostrare i segni del tempo; una volta deframmentata, l’aspettativa di vita (se così può essere chiamata) di una scheda SD viene ridotta.

2. In secondo luogo, i Task Killer Android provvedono a liberare la memoria RAM occupata dalle applicazioni che, sia perchè lavorano in background, sia per via del fatto che sono state utilizzate frequentemente nel corso della giornata, sono andate ad occuparla; ma Android, che ha bisogno di gestire la RAM per poter funzionare, non farà altro che riempire nuovamente la memoria RAM una volta che riaccederete alle suddette applicazioni. Ed è sicuramente un procedimento più lento che mantenere la RAM nelle sapienti mani del sistema operativo.

3. Infine, mantenendo attivo un Task Killer Android oppure un Android Booster che continuamente andrà alla ricerca di RAM da liberare, non dimenticate che, essendo anch’esso un’applicazione, andrà ad occupare memoria RAM a sua volta, con pesanti ricadute anche sulla batteria e sulla fluidità del sistema.

Potete trovare QUI tutte le motivazioni, chiare e complete, che possono aiutarvi a comprendere meglio il livello di dannosità dei task killer.

Alcuni saggi consigli su come aumentare le performances del proprio smartphone

Naturalmente non possiamo lasciarvi andare senza fornirvi alcune alternative ai Task Killer Android; se cercate infatti di aumentare le prestazioni del vostro device, non sarà certamente attraverso queste applicazioni che vi riuscirete, ma grazie ad alcuni, piccoli accorgimenti.

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Come aumentare le prestazioni e la durata della batteria

Disinstallate le app pesanti: è possibile che abbiate installato nel vostro smartphone numerose applicazioni che possono abusivamente occupare la vostra memoria RAM sopra i livelli consentiti e diminuire le prestazioni della CPU. Con Watchdog Task Manager potete sempre tenere sott’occhio il livello di RAM occupata dalle app ed individuare quelle da eliminare.

Utilizzate sempre le app più leggere: è necessario installare una torcia da più di 15MB di memoria? Ovviamente no: per quanto riguarda le app che utilizzate più frequentemente, ricordatevi sempre di scegliere le più leggere e in buoni rapporti con la gestione della consumo energetico.

Spegnete i sensori quando non sono necessari: così come scrivevamo nella nostra Guida per Nuovi Utenti su come aumentare la durata della batteria, mantenere costantemente accesi GPS, Wifi e Bluetooth non servirà ad altro se non a diminuire la percentuale di carica del vostro device. Imparate a spegnerli dopo ogni utilizzo.

Installate una ROM: come già affermavamo, installare una ROM differente da quella proprietaria aiuta lo smartphone ad aumentare enormemente le proprie capacità e prestazione, ma attenzione; eseguite il rooting solamente quando sarete sicuri di essere capaci di farlo, dopo aver eseguito un bel backup e soprattutto in seguito alla scadenza della garanzia!

Non solo: scopri QUI tutti i segreti oscuri di Clean Master, il task killer che tutti dovrebbero evitare!

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