Chi sa, social: il primo evento in Italia sulla divulgazione sui social network

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Voglio dire insomma che la divulgazione è una cosa molto importante […] la quale proprio perciò comporta tuttavia grandi responsabilità. Ad esempio di non spacciare merce per così dire taroccata, di non far credere di raccontare chissà quali mirabolanti novità quando viceversa si parla di cose da tempo acquisite al sapere dalla ricerca professionale.

Con queste parole, pubblicate sul Corriere della Sera lo scorso 13 aprile con il titolo “Caro Alberto Angela, le cose non stanno così”, il noto storico Ernesto Galli Della Loggia affondava la stoccata forse più profonda, tra le tante lanciate al celebre divulgatore televisivo all’interno del suo commento ad un’intervista rilasciata da Angela al quotidiano La Repubblica. Una querelle tra il mondo della divulgazione televisiva, rappresentata dal figlio dell’altrettanto noto Piero Angela, e quella accademico-tradizionale, difesa da Galli della Loggia – che ha accusato il proprio omologo mediatico di mancare, attraverso una certa superficialità espressa nell’intervista sul metodo divulgativo, le responsabilità che si assume nei confronti del pubblico.

L’articolo, che ha interessato e ispirato numerose reazioni e commenti nei giorni successivi la sua pubblicazione, ha avuto il merito di riportare all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale il rapporto tra la moderna divulgazione multimediale e il pubblico generalista, che di essa è sia spettatore che studente. Mancando, tuttavia, di aggiornarsi alla moderna realtà della divulgazione.

L’avvento dei social network infatti, da molti esecrato in quanto colpevole di una supposta decadenza cerebrale e culturale della massa degli italiani, ha invece – o al contempo – aperto a milioni di potenziali spettatori le porte di un nuovo modo di insegnare e trasmettere l’amore e la passione per la cultura, declinata nelle sue mille confessioni e denominazioni – dalla tecnologia alla storia alla scienza. Secondo gli ultimi dati Audiweb, ogni mese 31 milioni di italiani spendono 14 ore su Facebook, 5 ore e 20 minuti su YouTube, e poco meno su Instagram. Una parte di queste ore è impiegata nella lettura e nell’interazione con pagine e canali amministrati dai social-divulgatori.

Alternativi ma allo stesso tempo complementari agli influencer, i social-divulgatori (o più semplicemente, i divulgatori social) e la divulgazione online saranno al centro dell’incontro “Chi sa, social”. L’intento è di proporre una narrazione diversa della viralità da quella solitamente percepita dall’opinione pubblica: le grandi battaglie tra Cartagine e Roma, così come le policromie di Giotto, i discorsi di Berlinguer o il funzionamento dei microrganismi sanno infatti raccogliere tanto e quanto consenso online dei video di animali esotici o di esilaranti gaffe – e cercheremo di scoprire come e perché.

In compagnia di social-divulgatori, esperti e professori sabato 18 maggio presso la sala meeting Irma dell’Albergo Pallone a Bologna, si parlerà della figura del divulgatore sui social network, e dei requisiti e delle responsabilità che comporta la candidatura ad un ruolo per il quale spesso non esistono né criteri d’accesso né verifiche sul rendimento. Ma ragioneremo anche su un metodo, quello divulgativo, che se correttamente applicato può suscitare l’acclamazione del pubblico dei social, anche in un ambiente relativamente asettico come quello istituzionale. Per rispondere alla domanda finale: possono Facebook e i social network in generale, svolgere la stessa funzione che negli anni ‘50 e ‘60 ebbe la televisione nei confronti delle masse urbane e contadine, ignoranti (nel senso più neutrale del termine) ma desiderose di imparare? E se sì, non è davvero mai troppo tardi per cominciare a servirsene per tali scopi?

Moderati dal direttore di AppElmo – Le App di Guglielmo, Guglielmo Crotti, saranno ospiti del convegno il divulgatore social Costantino Andrea De Luca (amministratore della pagina Facebook “Una pillola di storia antica al giorno” e autore del libro “Pillole di storia antica“), lo storico Guglielmo Motta (già ospite diverse volte della trasmissione “Passato e Presente” su Rai Storia, oltre che divulgatore per la pagina Facebook “Amanti della storia“), la debunker Noemi Urso (membro del comitato antibufale Butac) e il professore Piergiorgio Degli Esposti (professore di sociologia, presente attraverso una video-intervista registrata). Nella prima parte della conferenza i due giovani divulgatori parleranno della propria esperienza e del proprio vissuto, delle opportunità di riscatto che i social network possono offrire a chi desidera studiare e diffondere la cultura e si confronteranno su quale medium, tra la televisione ed i social, sia più adatto ad affrontare le sfide di una società sempre più rivolta se non più al piccolo, al piccolissimo schermo.

Nella seconda parte invece, attraverso gli interventi di Noemi Urso e del professore Piergiorgio Degli Esposti, si affronteranno invece i lati più oscuri e negativi della divulgazione online: la disinformazione, la produzione di fake news mascherate da dati storici e scientifici volti ad alimentare pregiudizi e paure malsopite nella popolazione online; ma anche la promozione involontaria dei social network attraverso la realizzazione, gratuita, di contenuti di qualità. I social network guadagnano sfruttando i dati che gli utenti immettono volontariamente sulle proprie piattaforme, invogliati a farlo (anche, ma naturalmente non solo) dalla presenza di pagine e autori che si applicano con i migliori intenti alla condivisione di notizie e approfondimenti culturali: il divulgatore dovrebbe dunque interrogarsi sulla dimensione etica del proprio operato? Ne parlerà il professore Degli Esposti nel suo intervento.

L’entrata è gratuita, sino ad esaurimento posti; è possibile prenotarsi sulla piattaforma Eventbrite, o attraverso l’evento Facebook, ricordando che oltre ai 50 posti prenotabili ve ne sono altri 20, che verranno messi a disposizione degli spettatori sprovvisti di biglietto.

1) COME SI RAGGIUNGE IL LUOGO DELL’EVENTO?

In treno: arrivati alla Stazione Centrale di Bologna, prendere linee 36/37 (fino a fermata: Sferisterio) o 32 (fino a fermata: Borgo) e raggiungere l’albergo a piedi; oppure raggiungere la destinazione a piedi percorrendo Viale A. Masini in direzione Porta San Mamolo per poi svoltare in Via del Pallone (c.ca 10 minuti a piedi).

In auto: si consiglia di parcheggiare in Via del Pallone o presso il parcheggio sotterraneo presente in Piazza VIII Agosto. Entrambe le zone non sono incluse nella ZTL del Comune di Bologna – tuttavia si consiglia di entrare nella zona attraverso Viale A. Masini e di consultare la mappa (http://bo.accessoztl.it) per evitare spiacevoli sorprese.

In autobus: a seconda della posizione di partenza, l’Albergo Pallone è raggiungibile servendosi delle linee 11, 32, 33, 36, 37, 87.


2) QUANTO DURERÀ L’EVENTO?

L’evento durerà dalle ore 15:00 alle ore 17:00 circa.


3) L’INGRESSO È A PAGAMENTO?

No, l’ingresso è completamente gratuito, ma occorre prenotarsi attraverso Eventbrite.


4) SI POTRANNO PORRE DOMANDE AI RELATORI?

Sì, nella parte finale della conferenza è prevista una sessione di domanda-e-risposta con i relatori.


5) NON SONO RIUSCITO A PRENOTARE UN BIGLIETTO, E ORA SONO FINITI! CHE FACCIO?

Non ti preoccupare: in sala sono disponibili 20 posti ulteriori (non registrati) a disposizione di tutti i partecipanti che, per i motivi più diversi, non sono riusciti a prenotarsi; bisognerà comunque presentarsi fisicamente prima dell’evento per poterli occupare! Inoltre l’evento verrà trasmesso in live-streaming sulla nostra pagina Facebook!


6) VISTI I RELATORI, L’ARGOMENTO PREVALENTE SEMBREREBBE ESSERE QUELLO STORICO. PERCHÈ NON PARLATE ANCHE DI DIVULGAZIONE SCIENTIFICA, O TECNOLOGICA?

Sfortunatamente, il nostro evento si terrà in concomitanza con il “Mantova Food & Science Festival”: tutti i divulgatori scientifici da noi contattati, pur mostrando interesse ed apprezzamento per l’iniziativa, hanno dovuto declinare l’invito poiché già impegnati al festival mantovano.

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