La decisione di chiudere Google+ ci ha lasciati sorpresi e confusi. Nonostante il social network di Google fosse perseguitato da tanti e persistenti difetti che nel tempo ne hanno caratterizzato il progressivo abbandono da parte della comunità, la nostra storia personale non ci permette di trascurarne i tanti pregi che ciononostante lo contraddistinguevano dalla concorrenza.
Così come ha scritto Guy Kawasaky – guru dell’hi-tech e originale promoter del primo modello di Macintosh – all’interno di un post titolato “What the Plus?“, anche noi abbiamo visto in Google+ un grande potenziale, purtroppo il più delle volte inespresso a causa di un atteggiamento distante e sostanzialmente indifferente da parte dell’azienda di Mountain View. Un’impressione, questa, corroborata dalle accuse mosse da Morgan Knutson, ex-UI designer di Google+ e autore di un Twitter thread dove accusa l’ex-top manager Vic Gundotra di una pessima visione d’insieme del progetto di cui fu anni fa responsabile.
Ciononostante, il punto che vogliamo raggiungere oggi è un altro: Google+ è stato parte di noi. E con quel “noi” intendiamo la piattaforma che state leggendo, per abitudine o per caso: AppElmo – Le App di Guglielmo si sviluppò proprio su Google+, grazie ai benevolenti della community Nexus Stock Italia e del suo amministratore Agostino Falcone, alle visualizzazioni dei partecipanti dei gruppi dove i nostri primi articoli – pur con le loro limitazioni – venivano accolti da sentimenti di approvazione e sostegno. Con il tempo ci siamo espansi, le nostre pubblicazioni hanno raggiunto altri lidi social (Telegram, soprattutto) ma non abbiamo mai abbandonato la memoria di quanto Google+ sia stato per noi importante.
E quindi oggi vogliamo ricambiare il favore. E dare ad altri di fare lo stesso: nelle prossime settimane raccoglieremo le testimonianze di chi ha passato del tempo su Google+ e intende raccontare – a noi, a voi, a chiunque – com’è stato. Non è necessario essere Daniel Radcliffe, che pure aveva eletto Google+ a suo social network preferito: basta avere qualcosa da dire e la voglia di trasformare questo “qualcosa” in forma scritta.
Sistemate la vostra esperienza Google+ in un testo (non vogliamo imporre un limite di paragrafi, ma ricordate: non scrivete più di quanto non vorreste leggere) e spedite quanto prodotto all’indirizzo [email protected]. Selezioneremo i testi più meritevoli – ma non temete: cercheremo di essere di manica il più larga possibile – e li pubblicheremo in un unico lungo articolo: un coro di più voci ed esperienze che non vediamo davvero l’ora di leggere.
Quando vedrà la luce questo articolo? Sicuramente ad agosto aprile 2019, mese alla fine del quale Google+ dovrebbe definitivamente chiudere i battenti: quale occasione migliore per ricordare quello che è stato, e che magari sarebbe potuto essere? Tuttavia abbiamo in programma anche un’altra data, non ancora chiaramente individuata, così da permettervi di leggere quelle che siamo sicuri saranno tante belle esperienze senza che vi dobbiate interrompere ogni due minuti per asciugarvi le lacrime. Sicuramente però questo primo appuntamento avrà luogo prima della fine del 2018: per questo motivo poniamo come limite iniziale il 1 dicembre 2018 1 febbraio 2019 per l’invio delle email.
NOTA BENE: un ulteriore bug scoperto sulla piattaforma ha convinto Google ad anticipare la chiusura del social network ad aprile 2019. Per questo motivo abbiamo deciso di aggiornare le modalità di pubblicazione di questo speciale: una prima versione verrà pubblicata il 30 dicembre 2018, e una seconda, completa, vedrà la luce invece in occasione del giorno di chiusura, ad aprile 2019.
Se non conoscete attesa e preferite lanciarvi immediatamente nella narrazione della vostra esperienza Google+, potete approfittare del form sottostante: vi chiederemo unicamente di autenticare quanto scritto inserendo un’email per eventuali comunicazioni e di rispondere a qualche domanda, un’attività che non vi impegnerà più di 30 secondi in totale.
Grazie mille, e ricordate: noi siamo Google+!
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