Le 5 migliori novità di Android Pie 9.0 (e i 5 peggiori cambiamenti)

Android Pie 9.0 è la vera sorpresa del 2018 – una frase che viene ripetuta ogni anno al rilascio della nuova versione del sistema operativo di Google, e che anche in questa occasione non fa eccezione. Tuttavia, pochi metterebbero in dubbio che il livello di innovazione contenuto all’interno di Android Pie 9.0 disponga sia superiore a quello presente negli aggiornamenti precedenti. Complici le innovazioni tecnologiche e i progressi compiuti dall’industria dei chipset e delle componentistiche, Android Pie può far assaggiare (è proprio il caso di dirlo) ai suoi utenti un’anticipazione dell’impatto che l’intelligenza artificiale avrà sulla gestione dei processi nel sistema operativo.

Tante novità che però corrispondono anche a qualche cambiamento poco gradito: nonostante infatti Android Pie 9.0 si qualifichi come un aggiornamento must-have – molto più di alcune tra le versioni precedenti – e tra i più attesi, ciò non significa che alcune increspature sulla superficie contribuiscano a rendere meno gradevole la navigazione nel mare magnum del nuovo upgrade.

Siete pronti quindi per scoprire le cinque novità gradite, e quelle meno apprezzate di Android Pie 9.0?

LE 5 MIGLIORI NOVITÀ DI ANDROID PIE 9.0

  • DIGITAL WELLBEING

Prende il nome di “Digital Wellbeing quella suite di strumenti annunciata da Google in occasione del Google I/O 2018 e che ha lo scopo dichiarato di aiutare l’utente a razionalizzare il tempo speso davanti allo schermo del proprio smartphone. Non si tratta di una categoria direttamente accessibile dalle Impostazioni o di un nuovo bloatware: piuttosto, di un set di features che facilita la disintossicazione da qualsiasi forma di dipendenza da smartphone, partendo dall’elemento cardine di ogni terapia – la consapevolezza.

Il Digital Wellbeing di Android Pie 9.0 mira a ridurre la dipendenza da smartphone aumentando la consapevolezza dell’utente del problema | Crediti: Droid-Life

Tramite la Dashboard sarà infatti possibile controllare le percentuali d’uso delle applicazioni e regolare di conseguenza gli App Timers, veri e propri timer che limiteranno il tempo trascorso all’interno delle app più “appassionanti in una finestra decisa dall’utente. A completare il tutto contribuiscono le feature “passive“, ossia la “nuova” modalità Non Disturbare e la Wind Down, un’impostazione che regola la colorazione dello schermo su alcune tonalità di grigio ben poco invitanti che puntano a disincentivare l’uso del device quando non necessario. Sfortunatamente, la Dashboard e le principali funzionalità del Digital Wellbeing saranno disponibili solamente a partire da settembre. Fortunatamente, nessun device – a parte gli smartphone Pixel e il PH-1 di Essential – avrà ricevuto Android Pie 9.0 per allora.


  • APP ACTIONS E SLICES

Comodità” è un’altra delle parole chiave che ha segnato lo sviluppo di Android Pie 9.0: App Actions Slices sono due funzioni (la prima disponibile subito, la seconda a partire da settembre proprio come Wellbeing) che intendono rendere più veloce, ma allo stesso tempo più consistente l’utilizzo delle applicazioni.

Un’esempio delle App Slices di Android Pie 9.0

Non c’è proprio nessuna incoerenza tra la presenza di Slices e App Actions e di Digital Wellbeing nella stessa versione di Android: l’ottimizzazione dei processi conduce ad una diretta riduzione delle tempistiche di permanenza all’interno delle applicazioni stesse. Le App Actions da una parte visualizzano nel Pixel Launcher, su Google Search o Google Assistant azioni rapide (delle shortcut, praticamente) che verranno proposte dal dispositivo stesso selezionandole dalle applicazioni maggiormente utilizzate – a seconda del tempo e del contesto; dall’altra le Slices, collegamenti rapidi mirati che saranno però implementati dagli sviluppatori delle app. Le due feature differiscono dunque nella portata: “uno slice è progettato per risolvere un problema: sono un utente e voglio che quel qualcosa sia fatto subito e bene“, dice il Project Management director Stephanie Saad Cuthbertson di Google al sito d’informazione Tech Crunch. Le Actions invece sono di portata più generale e dipendono dal sistema operativo, al contrario delle Slices che potranno essere personalizzate dagli sviluppatori.


  • ADAPTIVE BATTERY

La batteria degli smartphone è più preziosa, per un utente Android, della rispettiva controparte della propria automobile – e forse persino meno costosa da rimpiazzare, se fuori garanzia. Ben consapevole delle mutate priorità dell’utilizzatore medio del proprio sistema operativo, Google ha voluto integrare su Android Pie 9.0 un nuovo e rivoluzionario sistema di gestione della batteria, alimentato – in senso figurato, ma non troppo – dall’intelligenza artificiale.

L’Adaptive Battery di Android Pie 9.0 si affida alla tecnologia di Google DeepMind per risolvere i problemi di drenaggio energetico

Impiegando parte della tecnologia sviluppata dagli ingegneri di Google DeepMind (il centro di sviluppo di AI di Google), Google ha inventato Adaptive Battery: un meccanismo intelligente che regola i flussi di energia non solo verso le applicazioni in uso, ma indirizzandoli a quelle applicazioni che il sistema operativo prevede che l’utente andrà ad utilizzare sulla base di schemi di comportamento consolidati dall’abitudine e integrati nel sistema. Ma il metodo di ottimizzazione della batteria non si limita ad Adaptive Battery: con lei trovano posto altre funzioni pro-batteria, come l’Adaptive Brightness – che funziona allo stesso modo, ma in questo caso il metodo si applica alla luminosità dello schermo – e il nuovo sistema di gestione della memoria RAM per le sessioni di gaming. Android Pie 9.0 concentrerà le risorse sul gioco in uso per garantire le massime prestazioni con il minimo spreco, a favore di quanti decideranno di scaricare Fortnite a settembre (anche se non sarà sul Play Store).


  • NUOVI CONTROLLI PER LA PRIVACY

Forse vi spaventerà saperlo, magari (anzi, probabilmente) aumenterà la voglia di ottenere Android Pie 9.0 nel vostro device: a partire infatti dalla nuova release di Android nessuna app potrà utilizzare il microfono o la fotocamera in background.

La teoria per cui Facebook si servirebbe di questi sensori per spiare i propri utenti è molto più accreditata di quanto non si pensi; tuttavia sono ben altre le minacce che potrebbero farne uso per procurarvi danno – malware, spyware e altre tipologie di infezioni digitali pronte ad “ascoltare” informazioni sensibili e registrarle accuratamente. Con Android Pie 9.0 questo non sarà più possibile, definitivamente: rimane da capire però come questo cambiamento influirà sul comportamento di molte app che, legittimamente, registrano i suoni circostanti anche in background – le app per registrare note vocali, lezioni all’università o conferenze, per esempio; o, ancora, app antifurto come Cerberus – che da tempo sono in lotta contro Google che, nel tentativo di liberarsi dell’acqua sporca, getta via anche il bambino.


  • NOTIFICHE

Le novità significative ed apprezzabili di Android Pie 9.0 sono tali e tante che impiegheremmo davvero troppo tempo per elencarle tutte: ci limitiamo ad aggiungere, a conclusione di questa prima parte della classifica, un piccolo cambiamento nella portata ma significativo nella sostanza, perlomeno per quanto ci riguarda.

Con il nuovo aggiornamento infatti alla risposta ad un messaggio dalla barra delle notifiche non seguirà l’automatica chiusura della conversazione: al contrario, si potranno inviare più messaggi di fila – eliminando così la necessità di dover accedere all’app di chat in caso di invii multipli, difetto che praticamente azzoppava la comodità della risposta dalla barra delle notifiche introdotta con Android Oreo.

LE 5 PEGGIORI NOVITÀ DI ANDROID PIE 9.0

  • L’OROLOGIO È ORA A SINISTRA

Ci aveva già pensato OnePlus a spostare l’orologio a sinistra nella barra delle notifiche, scardinandolo dalla sua tradizionale posizione a destra nella parte superiore dello schermo; Android Pie 9.0 non ha dunque inventato nulla, ma ha solo esteso questo cambiamento a tutto l’ecosistema Android.

Ora l’orologio di Android Pie 9.0 è a sinistra, per le notch | Crediti: Android Hacks

Naturalmente non esiste alcun rapporto di causa-effetto tra le due modifiche, poiché entrambe sono state eseguite per risolvere la medesima necessità: gestire il “problema-notch“. Le notch nascono come compromesso davanti alla moda degli smartphone borderless: device privi di bordi che estendono il confine dello schermo utilizzabile a tutta la superficie – tranne che per una sezione; la notch, appunto. Spostare l’orologio da destra a sinistra regala agli smartphone dotati di notch spazio prezioso da dedicare alle icone di stato (Bluetooth, WiFi, NFC), ma lo sottrae alle notifiche – oltre a modificare fastidiosamente l’esperienza utente di tutti.


  • DOVE SONO I CONSUMI?

L’introduzione dell’Adaptive Battery coincide con una trasformazione radicale, ma forse non da tutti percepita, del metodo d’approccio tra lo smartphone e l’utente. L’arrivo dell’intelligenza artificiale – se tale si può chiamare – non solo sottrae all’utilizzatore del device la necessità di fare fronte autonomamente a consumi energetici improvvisi o progressivi – a volte con soluzioni (molto) di fortuna – ma gliela impedisce completamente.

A sinistra, la nuova modalità in Android Pie 9.0 – A destra, la vecchia interfaccia su Android Oreo 8.1 | Crediti foto: Gadget Hacks

Dalle Impostazioni è infatti scomparsa la sezione adibita all’esposizione delle applicazioni più voraci in termini di energia, posta in Android Oreo all’interno della voce “Batteria“; secondo le prime testimonianze, la sezione sarebbe stata (forse) spostata dentro una sotto-sotto-sezione, ma non sappiamo darvene conferma. Tuttavia, la sua scomparsa sottrae all’utente informazioni preziose (spesso vitali per capire quale app fosse necessario disinstallare per il bene della batteria), lasciando al sistema operativo il completo controllo.


  • LA MODALITÀ DI RISPARMIO ENERGETICO NON TRASFORMA PIÙ LO SMARTPHONE IN UNA ZUCCA

Che sarebbe a dire, in parole povere, che la modalità di risparmio energetico non tinge più la navbar di un colore arancione intenso, ma si limita ad aggiungere un’ulteriore (quanto dimenticabile) notifica persistente nella barra relativa.

Un cambiamento apprezzabile e forse anche un gesto di riguardo nei confronti di chi soffre di daltonismo, ma sicuramente quel cambiamento radicale nella palette dello schermo contribuiva a trasmettere un senso d’ansia difficilmente descrivibile, ricordando all’utente che sì, doveva assolutamente mettere in carica lo smartphone al più presto e che no, forse era meglio se il traffico dati lo teneva spento e su Facebook ci andava un’altra volta.


  • IL NUOVO DESIGN DEL MULTITASKING

I buoni artisti copiano, i grandi rubano“, diceva Pablo Picasso prima e Steve Jobs poi; ma prima o poi il coltello passa di mano e se una volta era Apple che copiava senza ritegno gran parte delle innovazioni software da Android (salvo poi rifarsi nell’estetica e nelle trovate assurde, come l’eliminazione del jack audio), oggi la situazione si è ribaltata. Con Android Pie 9.0 dunque il multitasking assume lo stesso design orizzontale presente da tempo immemore su iOS, recuperando comunque quel pulsante per cancellare in un sol colpo ogni processo attivo – perso per strada in un primo momento perché, ancora, gli sviluppatori di Google lo ritenevano ormai inutile di fronte all’introduzione dei processi automatici di gestione della memoria RAM.

Una demo della nuova modalità di navigazione nel multitasking

Se da una parte ora è più innovativo, più bello da vedere – forse, non sappiamodall’altra diventa davvero più scomodo da utilizzare, specialmente nell’utilizzo a una mano: l’orientamento verticale consentiva infatti di raggiungere con pochi movimenti dal fondo la prima delle trentasette applicazioni aperte; ora bisogna scorrere con il cursore sino al punto esatto, e guai a mancarlo. Certo, c’è il machine learning a facilitare le cose, ma era davvero necessario questo restyling un po’ brutale?


  • LE POCO-QUICK SETTINGS

Infine, le Quick Settings: vittime anch’esse dei continui cambiamenti di pensiero, di stile di Google, versione dopo versione, le Quick Settings vengono menomate – diventando davvero molto meno “quickdel box espandibile direttamente nella sezione delle Quick Settings. Se con Android Oreo 8.1 è possibile visualizzare le reti WiFi disponibili, i dispositivi Bluetooth circostanti o le impostazioni della modalità Non Disturbare semplicemente tappando sul menu a tendina posto sotto l’icona della relativa impostazione, con Android Pie 9.0 non è più possibile. Rendendo obbligatoria una tappa alle Impostazioni di sistema, attraverso un tap prolungato – un movimento molto meno intuitivo e rapido di un semplice tap su un cursore.

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