Quando un launcher muore, con esso si spegne anche una comunità che aveva deciso di rendere quella Home parte del proprio smartphone, costruendo la propria quotidianità intorno alle sue animazioni, particolarità e bug. Da Aviate Launcher a Facebook Home, gli esempi celebri di launcher per Android discontinuati dai propri sviluppatori sono innumerevoli, molti dei quali vittime unicamente delle sbagliate logiche di mercato applicate per incoraggiarne l’espansione nella comunità Android. Tutte le interfacce dunque inserite in questa classifica verranno considerate come i peggiori launcher Android proprio per via dell’incapacità dimostrata dai developer di sfruttarne le promettenti capacità, rimaste ferme nel proprio guscio di mediocre implementazione pratica.
Siete pronti per questa piccola avventura tra i peggiori launcher per Android discontinuati dai propri sviluppatori?
FLOW HOME
Non si può dire che agli sviluppatori di Larva Labs, ideatori di Flow Home, manchi la fantasia: autori di un launcher estremamente originale – potete leggere QUI la nostra recensione – Flow Home si preparava a lanciarsi quale concorrente di HTC BlinkFeed, l’UI diventata simbolo degli smartphone della casa taiwanese e famosa per i contenuti prelevati da social network e agenzie di stampa e visualizzate direttamente nella Home.
Questo era esattamente il servizio che Flow Home si proponeva di prestare ai propri utenti: mostrare notifiche e news all’interno di uno stream composto da widget, tile e applicazioni che andava a sostituire la schermata principale.
Perché fa parte dei peggiori launcher per Android?
Sfortunatamente, le progressive restrizioni applicate dai principali social network in merito alle proprie politiche di gestione delle API hanno praticamente escluso Facebook, Instagram e in parte anche Twitter dalle piattaforme integrabili su Flow Home, rendendolo praticamente inutilizzabile.
Ma parte della responsabilità va attribuita anche agli sviluppatori di Larva Labs: poco attenti ai propri prodotti, hanno dedicato a Flow Home un numero insufficiente di update – fatto che ha allontanato progressivamente l’utenza dal launcher. E non si tratta di un caso isolato: della stessa incuria sono state vittime anche Androidify, l’app dal team realizzata in collaborazione con Google – e da questa requisita per evitarne l’abbandono – e Slide Launcher, anch’esso dimenticato sul Play Store. Buone idee, cattiva applicazione.
FACEBOOK HOME
Nonostante la notizia possa suonare incredibile alle orecchie degli utenti più giovani, c’è stato un periodo nel quale anche Facebook era estremamente coinvolto nel settore dei launcher, tanto da rilasciare un’interfaccia proprietaria in esclusiva per una serie di smartphone Android.
Immediatamente divenuto uno dei peggiori launcher Android, Facebook Home costituiva la quintessenza dello Zuckerberg-pensiero applicato al settore dei telefoni cellulari: presentato per la prima volta il 4 aprile 2013, l’interfaccia venne commercializzata su un numero limitato di device, prodotti principalmente da HTC (che lo lanciò sul primo ed unico smartphone Facebook-centrico, l’HTC First, considerato dal Time “il più grande disastro tecnologico del 2013”), Samsung e LG-Nexus. Essendo l’UI ufficiale di un social network, l’esperienza utente si concentrava su elementi quali le notifiche (da Facebook ed altre applicazioni, mostrate direttamente nel lock screen proprietario e organizzate per priorità da un algoritmo interno), sulla messaggistica (Facebook Home introdusse le chat heads, le icone di chat fluttuanti che erediterà poi Messenger) e l’interazione sociale.
Perché fa parte dei peggiori launcher per Android?
Pochi giorni dopo il debutto, Facebook Home registrava un desolante 2,3/5 su Google Play, esternazione palese dell’opposizione più o meno generalizzata al launcher da parte della sua utenza. I critici più feroci gli contestavano la sopraffazione compiuta a discapito dei tradizionali elementi grafici dell’interfaccia di Android – la status bar veniva completamente nascosta, e penalizzava l’uso di app non orientate al social networking. I più attenti, prefigurando un problema che sarebbe diventato endemico della piattaforma, mostrarono preoccupazione sulla quantità di dati a cui Facebook poteva in questo modo avere accesso che esulavano dalla semplice frequentazione della piattaforma, quale la cronologia di navigazione o il livello di interazione con le app installate. Dopo la discontinuazione di Facebook Home, pochi mesi dopo dal suo debutto, Facebook decise di puntare su un differente tipologia di spyware – Onavo Protect, che fornisce ancora oggi milioni di metadata sulle abitudini degli utenti Android.
AVIATE LAUNCHER
Ultimo ma non ultimo ad unirsi alla congregazione dei peggiori launcher per Android discontinuati dai loro proprietari o programmatori, Aviate Launcher. Rilasciato nel 2013 e acquistato da Yahoo nel 2014, Aviate non era altro che un tassello della medesima strategia che oggi osserviamo, con decisamente maggiore successo nei suoi risultati, in Microsoft.
Come oggi la casa di Redmond tenta di ritagliarsi uno spazio su Android conquistandone l’utenza con launcher proprietari, browser e assistenti personali, così allora Yahoo cercò di fare concorrenza a Google sfidandolo sul proprio stesso campo. Aviate Launcher faceva parte di quella lunga serie di interfacce che costruivano la propria attrattiva attorno ad una forma alternativa di Google Now: il newsfeed di Aviate tentava di predire lo stato d’animo dell’utente fornendo notizie e contenuti adeguati allo spirito della giornata, e tutti prelevati dalle varie diramazioni dell’impero mediatico di Yahoo.
Perché fa parte dei peggiori launcher per Android?
Sfortunatamente, Aviate Launcher non è mai riuscito ad esprimersi al suo massimo potenziale, rimanendo limitato e per certi versi bloccato all’interno del proprio set di feature. Ad influire sulla decisione di Yahoo di discontinuare il launcher a partire dal marzo 2018 ha contribuito anche la profonda crisi che l’azienda ha attraversato e di cui continua a subire le conseguenze, travolta da ripetuti scandali che hanno evidenziato l’avvenuto furto di miliardi di credenziali d’accesso di altrettanti utenti. Questo fallimento ha costretto Yahoo a ridimensionare le proprie ambizioni, depennando così Aviate dalla lista delle priorità.
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