La sicurezza e la privacy su Android sono argomenti fortemente dibattuti a cui molti hanno saputo fornire la propria, personalissima risposta sviluppando tool e strumenti di grande affidabilità e apprezzati particolarmente dal pubblico. Questa settimana ben tre di queste app per migliorare la privacy su Android si sono aggiornate all’ultima versione disponibile, alcune anche dopo diverso tempo di relativa inattività.
Siete pronti per scoprire tutte le novità di Signal, Orfox e Privacy Browser?
Orfox
Il browser ufficiale di Tor, acronimo per The-Onion-Router, viene aggiornato periodicamente dalla stessa associazione che su Google Play conta tre app in totale nella propria libreria: Orbot, Orfox e Ooniprobe, di cui vi abbiamo già parlato in passato.
Orfox in particolare è il browser che consente di navigare su Internet anonimamente connettendosi alla rete Tor, a patto di avere installato e attivato l’app VPN Orbot. Complessivamente Orfox non si discosta da Firefox, che ha fornito il codice originale per il suo sviluppo: ideato in sostituzione a Orweb, il precedente browser Tor fin troppo semplice per le esigenze degli utenti, Orfox integra un sistema di segnalibri, cronologia, modalità incognito e anche il supporto per estensioni e add-ons di Firefox (nonostante Orfox sia basato su Firefox 38, ormai indietro di una decina di versioni rispetto a quella corrente e dunque in grado di causare qualche problema di compatibilità con le estensioni più recenti).

Dopo qualche mese di inattività e le indiscrezioni che lasciavano intendere che Orfox sarebbe stato probabilmente sostituito nella fine del 2017 da un nuovo browser – più sicuro e performante – Orfox si è aggiornato introducendo le “Orfox Settings”. Si tratta di una nuova voce inclusa nel lungo menu a tendina che conduce a sua volta ad una pagina web dalla quale regolare il grado di sicurezza della propria sessione di navigazione. Considerando che il testing è stato condotto solo su 15 soggetti, il risultato è più che soddisfacente.
Chiamata “Security Slider”, la nuova implementazione di Orfox vuole offrire un diretto tool di impostazione del livello di sicurezza semplicemente scorrendo il cursore lungo la linea arrivando a selezionare uno dei tre gradi in cui si suddivide: a partire da “Standard” si giunge a “Safer”, che disabilita i Javascript nei siti non-HTTPS, impedisce ai file multimediali di avviare automaticamente la riproduzione dei contenuti e al contempo potrebbe causare la sparizione di alcuni simboli testuali. L’ultimo gradino, chiamato “Safest”, blocca l’avvio di qualsiasi Javascript – il che potrebbe causare l’interruzione dell’aggiornamento dei feed nei social network, per esempio – dei file multimediali (se non in modalità tap-to-play) e causa la disabilitazione di foto, font, simboli e numeri.
L’aggiornamento è già disponibile su Google Play o GitHub.
Signal
Anche l’app di chat sicura sponsorizzata da Edward Snowden si è aggiornata introducendo i profili, il cui arrivo molti avevano teorizzato sulla base di alcune modifiche approntate al codice open-source dell’app nei giorni scorsi da parte del principale developer dell’app, Moxie.
Si tratta di una feature basilare per molte app di messaggistica ma, quando si tratta di coniugare implementazioni stilistiche o user-friendly con un argomento sensibile quale la sicurezza, Signal ci ha insegnato che occorre più tempo del solito perchè possano avere luogo. Attraverso un post sul blog ufficiale, Signal informa che la procedura di condivisione dei profili avviene principalmente all’interno dello smartphone, riducendo al minimo le informazioni condivise con i server e dunque anche i dati personali passibili di intercettazione che danneggerebbero la privacy su Android.
I nuovi profili permetteranno agli utenti Signal di associare un nome utente e una foto al proprio account: i profili saranno poi dotati di chiavi d’accesso uniche che permetteranno agli smartphone di de-crittografare localmente i dati inviati in sicurezza al server dell’applicazione. I contatti salvati in rubrica avranno sempre la precedenza sul sistema di profili di Signal, ma nel caso vi metteste in contatto con un utente in possesso di un numero di telefono sconosciuto, non sarà più necessario salvarlo manualmente nella memoria del device ma basterà condividere reciprocamente le proprie informazioni di contatto Signal.
Questo sistema di profili diventa ancora più comodo nel caso di gruppi formati da numerosi contatti sconosciuti – evitando di chiedere ad ogni utente le generalità per poi procedere al salvataggio in locale.
Si tratta di un aggiornamento disponibile solamente per la versione Beta dell’app, che vi suggeriamo di scaricare da Google Play.
Privacy Browser
Privacy Browser è il sistema di ricerca ottimale per coloro che desiderano avere il controllo delle informazioni condivise con i siti web durante la navigazione online dei contenuti, e mettere così al riparo la propria privacy su Android.
Nonostante difetti ancora di alcune mancanze, tra cui un sistema di schede, Privacy Browser consente di disattivare o attivare Javascript, i cookie, i DOM Storage, le pubblicità invasive e di attraversare l’Internet servendosi della rete Tor grazie ad Orfox. Basandosi su WebView, è necessario possederne la versione più aggiornata ma in tal modo si dispone di una velocità e fluidità al pari con gli standard del Play Store.
L’ultimo aggiornamento di Privacy Browser testimonia il continuo sviluppo dell’applicazione: da oggi gli utenti sono in grado di servirsi del metamotore di ricerca Searx.me e di impostarlo di default, di appuntare i certificati SSL ai siti web visitati, oltre ad alcune migliorie e correzioni di bug – compreso un aggiornamento della traduzione italiana.
Se volete saperne di più su questo browser, vi consigliamo di dare un’occhiata alla nostra recensione dedicata.
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