Quando un social network segnala ai propri utenti un’avvenuta (o in via di elaborazione) modifica ai Termini di Servizio (o ToS, Terms of Service), qualunque utente iscritto alla piattaforma è ben consapevole che quanto aggiunto, modificato o eliminato difficilmente avrà avuto quale finalità i suoi interessi, quanto piuttosto quelli della società proprietaria. Ed è esattamente il caso dei Termini di Servizio di Twitter: abbiamo già parlato in passato dei recenti cambiamenti apportati dalla piattaforma di micro-blogging sociale alla propria privacy policy, ma pare che l’ultimo update dei ToS, segnalato prontamente nell’app ufficiale attraverso un vistoso pannello a tuttoschermo, abbia sollevato un gran polverone.
Siete pronti per scoprire tutto ciò che occorre sapere sui Termini di Servizio (o ToS) di Twitter?
L’uccello perde le piume (ma non il vizio)
Gli annunci di un imminente cambiamento dei ToS di un servizio non sono mai attesi tanto quanto la Vigilia di Natale, o il Black Friday di Amazon. Perchè mentre gli ultimi due avvenimenti sono spesso accompagnati da regali, doni e forti sconti su prodotti di qualsiasi sorta, i primi sono latori solitamente di cattive notizie e nuove minacce alla privacy.
Nel caso dei Termini di Servizio di Twitter, la regola generale trova applicazione anche nel caso specifico poichè il social network era già stato protagonista, lo scorso maggio, di una fortemente dibattuta modifica (questa volta della privacy policy) che era finita per ridurre il controllo sui propri dati da parte dell’utenza a favore di una maggiore monetizzazione della piattaforma. La diffidenza nei confronti dei nuovi cambiamenti annunciati in questi giorni – ma ufficialmente validi solamente dal prossimo 2 ottobre – è dunque più che comprensibile, ma è anche giustificata?

Dipende: nel caso in cui vi serviate del social network unicamente per rimanere aggiornati sulle ultime novità di politici, cantanti e celebrità pubbliche, la vostra privacy non ha subito danneggiamenti dai nuovi Termini di Servizio di Twitter. La situazione cambia qualora il social network sia la vostra principale vetrina nella quale esibire contenuti originali, sui quali potreste aver perso gran parte dei vostri diritti.
Si tratta della principale novità dei Termini di Servizio di Twitter, un nuovo paragrafo che recita:
“Inviando, pubblicando o visualizzando i Contenuti su o attraverso i Servizi, ci concedi una licenza mondiale, non esclusiva, priva di royalty (con diritto di sub-licenziare), di usare, copiare, riprodurre, trattare, adattare, modificare, pubblicare, trasmettere, visualizzare e distribuire tali Contenuti in qualsiasi tipo di supporto o sistemi di distribuzione (noti o sviluppati in futuro). Questa licenza ci autorizza a mettere i tuoi Contenuti a disposizione del resto del mondo e permettere ad altri di fare lo stesso. Con questa licenza acconsenti a Twitter di fornire, promuovere e migliorare i Servizi e di mettere i Contenuti, attraverso i Servizi, a disposizione di altre società, organizzazioni o persone per la trasmissione, distribuzione, promozione o pubblicazione di tali Contenuti su altri supporti e servizi, soggetti ai nostri termini e condizioni per l’utilizzo dei Contenuti stessi. Tali utilizzi aggiuntivi da parte di Twitter, o di altre aziende, organizzazioni o individui, potrebbero essere effettuati senza alcun corrispettivo nei tuoi confronti, in relazione ai Contenuti che tu inoltri, posti, trasmetti, o altrimenti rendi disponibile tramite i Servizi.”
e che praticamente concede al social network una licenza di validità illimitata sui contenuti pubblicati dagli utenti. Mentre alcuni utenti, come Richard de Nooy, hanno immediatamente lanciato una campagna di protesta contro Twitter per i recenti cambiamenti, altri (come Alex Hern) puntualizzano che si tratta di un linguaggio molto utilizzato dai social network – anche se non in questa portata. Facebook ha una politica molto stretta sul diritto d’autore ed il fair use, l’utilizzo libero dei contenuti pubblicati sulla piattaforma dagli utenti, così come Tumblr; solitamente queste sezioni dei ToS sono necessari al corretto utilizzo della piattaforma (come l’inclusione, o embedding, dei tweet su siti web e applicazioni) ma certamente Twitter ha lascato le proprie cinghie.
Ma non si trattano degli unici cambiamenti dei ToS di Twitter: la piattaforma ha anche modificato le condizioni di eliminazione dei contenuti che violano l’user agreement, ha eliminato alcune limitazioni alle responsabilità degli utenti mentre è stato aggiunto un avviso della durata di 30 giorni in caso di modifiche ai ToS che ledano i diritti degli altri utilizzatori della piattaforma.
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