C’è un problema di privacy con WhatsApp e le anteprime dei link pubblicati in chat?

A quanto pare, un hacker esperto potrebbe estrapolare alcune informazioni tramite l'anteprima dei link in chat

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WhatsApp ha un problema di privacy? Dipende da chi decidete di rivolgere questa domanda. Se lo chiederete allo sviluppatore del protocollo crittografico, allora non esiste alcun problema di privacy con WhatsApp; se invece opterete per Mark Zuckerberg, allora non esiste alcuna privacy; se punterete su Pavel Durov, allora vi sarà più rapido sapere quali problemi di privacy WhatsApp non possiede veramente.

Passando su un piano invece decisamente più realistico, se sottoporrete tale quesito allo sviluppatore @mulander vi risponderà che forse sì, c’è un problema di privacy con WhatsApp, ma di poco conto. Siete pronti per scoprire qual è la natura di questo problema di privacy?

WhatsApp e le fastidiose anteprime dei link

Come molti utenti ben sapranno, WhatsApp ha introdotto qualche mese fa l’anteprima in tempo reale dei link pubblicati sulla piattaforma: si tratta di una funzionalità di secondaria importanza ma comunque utile per consentire di controllare ogni aspetto del messaggio in via di pubblicazione – ma soprattutto coerente con la dicitura di “instant messaging”.

Naturalmente non si tratta né di una feature esclusiva né originale, ma ciononostante si è rivelata l’argomento di conversazione su Twitter tra Mulander, editore presso il sito d’informazione tecnologica Hacker News, e una serie di altri utenti del social network azzurro, tra cui lo stesso Alec Muffet – autore dell’integrazione della crittografia e2e su Facebook per conto di una società terza di proprietà di WhatsApp.

Le rilevazioni di Mulander, scoperte per caso (lo sviluppatore ammette di non usare praticamente mai WhatsApp) riguardano le informazioni che solamente un “very sophisticated adversary, va detto, sarebbe in grado di ottenere intercettando i dati che vengono trasmessi durante la digitazione di un URL. Parlando con Tech Crunch, Mulander ha riferito che WhatsApp trasmette diversi tipi di dati nel momento in cui un utente completa un link in chat, senza necessariamente inviarlo: indirizzo IP, versione di Android e dell’app WhatsApp installata, nonché il link digitato e il momento in cui ogni lettera viene digitata.

Questo, specifica Mulander, non significa che sia possibile leggere i messaggi inviati – che sono ancora protetti da protocollo crittografico end-to-end – ma che per un hacker professionista si trattano di dati possibilmente intercettabili (tra cui anche parole che potrebbero essere digitate successivamente l’URL senza che siano distanziate da questo da uno spazio per distrazione) e dunque un (piccolo) problema di privacy con WhatsApp.

Tra le soluzioni proposte da Mulander, la più naturale sarebbe un opzione che consenta di disattivare l’anteprima dei link – così come accade già su Signal, per esempio; WhatsApp è fin troppo polare perchè elimini una feature simile, ma non sarebbe male la possibilità di decidere autonomamente se e quando esporre i propri dati – dato che l’app non può generare l’anteprima senza trasmettere queste informazioni.

Ma secondo Durov, WhatsApp è capace di controllare i messaggi dei propri utenti: scopri QUI tutta la natura delle sue accuse!

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Via Tech Crunch
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