Che cos’è Kotlin, il nuovo linguaggio di programmazione di Android

C'è un nuovo attore sulla scena, ma non vuole fare le scarpe a nessuno (per ora)

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Tra le tante novità presentate durante il Google I/O 2017, Kotlin è sicuramente una delle più sorprendenti: un nuovo linguaggio di programmazione non era atteso nè aspettato, ma è stata una gradita sorpresa sia per gli sviluppatori sia per gli utenti, che oggi ancora non conoscono le potenzialità ed i vantaggi di questo nuovo sistema di sviluppo delle app – e probabilmente non ne capiranno mai la differenza.

Senza entrare particolarmente nello specifico, siete pronti per scoprire cos’è Kotlin, e quali sono i motivi dietro la scelta di Google?

Kotlin, il nuovo linguaggio di programmazione di Google

La presentazione di Kotlin durante il Google I/O 2017 (che abbiamo seguito in diretta QUI, e vi consigliamo di raggiungerci per non perdervi nessun’altro evento a tema Android) è stata particolarmente importante dal punto di vista tecnico ed inaspettata su tutti gli altri piani di considerazione, ma non è andata oltre le parole spese sul palco del Shoreline Amphithatre.

  • Un linguaggio di programmazione è un linguaggio formale, ossia un insieme di stringhe e di comandi, attraverso il quale uno sviluppatore struttura e codifica la propria applicazione, il proprio programma o sistema operativo – in parole povere, lo strumento con cui un developer realizza e presenta all’utente finale la propria creazione.

Fondato nel 2011 da JetBrains, e reso open-source nel 2012, Kotlin è un linguaggio di programmazione completamente compatibile con Java, che rappresenta la struttura principale sulla quale gli sviluppatori si appoggiano per la costruzione delle proprie applicazioni – anche se non l’unica, dato che esistono anche alternative come C e C++ – e il linguaggio ufficialmente supportato da Android. Proprio poi come Java, anche Kotlin è uno “statically typed programming language“, ossia un linguaggio le cui variabili non devono essere specificate prima di essere utilizzate (eh?).

Kotlin
Kotlin, direttamente dalla presentazione durante il Google I/O

Se dunque Kotlin non è un prodotto nuovo, non è di proprietà di Google nè si differenzia particolarmente da Java, perchè dunque dovrebbe essere scelto dalla società come nuovo linguaggio di programmazione?

Ci sono molte spiegazioni, tutte valide, a questa domanda e molte di queste non possono essere rese pubbliche se non assicurandosi di avere a propria disposizione un uditorio composto prevalentemente da sviluppatori, poichè d’altra parte è di un linguaggio di programmazione, e non di uno smartphone o di un assistente personale, ciò di cui stiamo parlando.

Puntando alla sostanza, si può tranquillamente affermare che il riconoscimento di Kotlin sia stato in gran parte dovuto – e la tonalità degli applausi al Google I/O nel momento della presentazione è sintomo di questa aspettativa – per via della sua diffusione, che ha preso piede specialmente negli ultimi tempi.

Molte app presenti su Google Play (come Material PlayerSpire FITLucidchart) sono completamente o in gran parte realizzate in Kotlin; dato che è completamente interoperabile con Java, gli sviluppatori che hanno già realizzato un’app possono eseguire un trasferimento verso Kotlin senza particolari traumi, sia sul piano tecnico (è compatibile al 100%) sia su quello teorico (conoscendo le basi di Java, Kotlin diventa un gioco da ragazzi).

Inoltre, Kotlin dispone di alcune feature che Java non possiede (trovate QUI la lista completa), è più semplice da gestire ed a partire da Android Studio 3.0 sarà presente anche nella principale suite di sviluppo di applicazioni di Google, un motivo ulteriore per prenderlo in considerazione.

Sul piano invece amministrativo, vi farà piacere sapere che Kotlin non sarà di proprietà di Google perchè verrà gestito da un’organizzazione no-profit finanziata sia dalla casa di Mountain View che da JetBrains – a differenza di Swift, fondato da Apple e solo successivamente reso open-source. Inoltre Kotlin continuerà a servire anche altre piattaforme, come iOS, Mac OS e JavaScript.

Se volete spiegazioni più tecniche, vi rimandiamo a QUESTA presentazione.

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Via Tech Crunch The Verge
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