Chiamate VoIP su Telegram? Sì, no, forse: questi sono gli interrogativi che da mesi gli sviluppatori dell’applicazione si stanno ponendo, complice anche la variazione della situazione del mercato delle app di messaggistica: se infatti sino a qualche mese fa Pavel Durov avrebbe risposto con toni fortemente negativi a chiunque gli avesse chiesto lumi riguardo la fattibilità dell’operazione nel breve periodo, oggi la situazione sembra differente, per una serie di motivi.
Dal grande successo – perlomeno, mediatico – al crescente interesse dell’utenza di settore nei confronti della tecnologia VoIP, è possibile che il team di programmatori stia preparando l’introduzione delle chiamate Telegram: siete pronti per scoprire come funzionano, perchè verranno introdotte e come potrebbero essere?
Chiamate Telegram: è complicato
Nonostante per molti utenti si trattino di un must-have, per Pavel Durov ed i suoi sviluppatori le chiamate Telegram hanno rappresentato tutt’altro che una priorità: già nel 2015, attraverso un tweet del profilo ufficiale dell’applicazione, era stato reso noto al grande pubblico che la tecnologia per l’implementazione delle chiamate VoIP era già stata realizzata ma altre features, ritenute di importanza prioritaria, ne avrebbero tardato l’introduzione.

Dopo decine di aggiornamenti medio-grandi ed alla luce delle implementazioni effettuate, il punto di vista del team, se non corretto, era perlomeno condivisibile: gamesbot, Telegraph (che, stando al biografo di Pavel Durov, fu uno dei suoi primi progetti) canali, Bot e GIF Revolution 2.0 – che all’epoca non erano ancora stati rilasciati – hanno contribuito ad aumentare la popolarità dell’applicazione in termini decisamente superiori rispetto a quanto una banale funzionalità di chiamate Telegram sarebbe mai stata in grado di raggiungere.
Non solo: oltre alle considerazioni di carattere tecnico, occorre entrare nella più ampia ottica delle relazioni geopolitiche che non rappresentano più solamente una materia di studio da parte di analisti politici e militari, ma anche di CEO e rappresentanti di multinazionali della tecnologia. Così come riportato dai nostri approfondimenti, Telegram riscuote grande successo nella zona medio-orientale poichè gli altri servizi di messaggistica risultano off-limits: limitazioni alla libertà di stampa e comunicazione, certamente, ma anche necessità di mantenere vivo il monopolio degli enti statali sul mercato delle chiamate VoIP, popolari e fondamentali per le migliaia di lavoratori immigrati negli Stati del Golfo per rimanere in contatto con familiari ed amici.

Introducendo le chiamate VoIP, Telegram si esporrebbe alla mannaia della censura degli emirati islamici, che non cercano che un pretesto – alle volte non è nemmeno necessario – per eliminare un’app già scomoda per via dei canali, rifugio della propaganda Isis ma anche di centinaia di oppositori politici al regime saudita, iraniano, qatarino. Al contempo, però, potrebbe consolidarsi in Europa e soprattutto negli USA, Paesi in cui le user base sono spesso ridotte a poche decine di migliaia di utenti – con la singola, fiera eccezione dell’Italia.
I vantaggi sono evidenti: nonostante l’utilizzo massiccio da parte della comunità persiana ed araba dell’app, i Play Store locali pullulano di alternative a pagamento del client ufficiale – fatto che vìola chiaramente i TOS propri di un’app open-source, di cui però in tali realtà nessuno sembra curarsi nè pare esistano gli strumenti giuridici necessari per imporre il loro rispetto. In Iran Telegram è forse l’unico social network consentito – e questo spiegherebbe l’introduzione di Telegraph – ma in Europa, dove la concorrenza è affollata e soprattutto spietata, è necessario puntare su features mainstream o di crescente interesse che possano attirare nuovi utenti, poichè è evidente che coloro che guardano a Telegram come un’alternativa sicura a WhatsApp sono già entrati da tempo nella sua grande comunità.
Chiamate Telegram: come saranno
Nonostante le chiamate Telegram non siano ancora state introdotte ufficialmente, sono trapelati nelle precedenti settimane numerosi indizi che ci lasciano presumere ed immaginare che l’annuncio, lasciato dal team a piè di pagina dell’ultimo post sul blog ufficiale relativo all’update 3.14, riguardi proprio le telefonate VoIP.

Non è chiaro come Durov intenderà procedere a riguardo: così come per Telegraph, dove la tecnologia AMP di Google è stata sostituita con una creazione di sua proprietà, è possibile che anche le chiamate Telegram sfrutteranno un sistema tutto personale di comunicazione. Naturalmente le chiamate saranno crittografate end-to-end, l’app disporrà di opzioni relative alla gestione della privacy e del consumo e la schermata, a quanto pare dai primi test, visualizzerà a tutto schermo l’immagine di profilo del contatto, consentendo di disattivare il microfono o di attivare il vivavoce.
Chiamate Telegram: come attivarle
Le chiamate Telegram naturalmente non sono ancora attive, ciononostante è possibile prendere visione delle impostazioni e della schermata relativa alla fase di chiamata grazie ad un tool denominato TG Tweaks – che, sfortunatamente, richiede i permessi di root – il quale consente di attivare, tra le altre cose, anche le emoji di dimensioni maggiorate che i precedenti update avevano eliminato.
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