#Applefun: I 10 peggiori prodotti Apple di sempre – [Parte 1]

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Apple è rinomata per essere una casa di produzione sofisticata, in grado di realizzare prodotti che combinano un design d’eccellenza con le specifiche necessarie per trasformare un volgare prodotto elettronico in un’opera d’arte (tremendamente costosa). Questo falso mito è destinato a cadere quando si prende in esame la lista dei peggiori prodotti Apple di sempre, che abbiamo raccolto in questa classifica ma che nei fatti sarebbero molti di più.

Dalle macchine fotografiche ai mouse, passando persino per i sacchetti degli Apple Store, sono numerosi i prodotti che non soltanto Apple, ma Steve Jobs stesso ha creato e che per tante ragioni non hanno incontrato il successo del pubblico, fallendo miseramente il proprio obiettivo.

Dal design al costo finendo per le prestazioni, siete pronti per scoprire i peggiori prodotti Apple di sempre?

I peggiori prodotti Apple di sempre – Esperimenti Falliti

#1 – Macintosh TV

A metà strada tra un computer ed una televisione, il Macintosh TV permetteva di eseguire programmi, creare documenti e guardare un film utilizzando un unico corpo macchina; un’idea vincente che vendette però solamente 10.000 pezzi, prima di essere brutalmente cancellato e rimosso dalla scena.

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Una pubblicità dell’epoca

Il Macintosh TV montava una CPU da 32MHz, 5MB (espandibili sino ad 8MB) di RAM, 160MB di memoria di archiviazione, uno schermo Sony Triton CRT da 14′ per 640×480 pixel, un lettore CD-ROM e un prezzo assurdamente alto: 2099$, ben 599$ in più del Mac Color Classic II (rispetto alla quale montava il succitato lettore CD-ROM e uno schermo più ampio di quattro pollici). Il fallimento del Macintosh TV non venne provocato solamente dal prezzo: la CPU faticava a superare i 16MHz, la memoria RAM era ferma ad 8MB nonostante la concorrenza raggiungesse già i 36MB, non era possibile registrare programmi TV e occorreva spegnere completamente il SO per utilizzare la controparte TV, la quale era visibile solamente ad una colorazione a 16-bit, il doppio del sistema desktop.

Rilasciato nel 1993, il Macintosh TV venne abbandonato da Apple nel 1995.

#2 – Apple Newton

Considerato universalmente la principale rappresentante dei peggiori prodotti Apple di sempre, l’Apple Newton fu il primo PDA della casa di Cupertino ed un antesignano dei moderni smartphone, nonchè fiero appartenente alla categoria dei computer palmari.

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I media letteralmente massacrarono Apple Newton

L’Apple Newton fu uno dei prodotti su cui John Sculley, in seguito al licenziamento di Steve Jobs, puntò maggiormente nel tentativo di offrire al grande pubblico un palmare dotato di schermo touch, sistema di riconoscimento vocale e della scrittura e SO dedicato. Così come riporta la rivista Wired:

“Handwriting recognition was supposed to be Newton’s killer feature, and yet it was the feature that probably ultimately killed the product.”

L’Apple Newton infatti non integrava alcuna tastiera fisica ed era possibile comporre email e messaggi unicamente tramite lo schermo touch, il cui sistema di riconoscimento della scrittura faticava ancora ad imporsi: in poco tempo l’Apple Newton divenne oggetto di parodie e derisioni che ne minarono definitivamente la considerazione del pubblico, nonostante i tentativi di Sculley di promuovere il device (rilascio di tastiere fisiche esterne, modelli successivi destinati a scuole e famiglie – tra cui un Apple Newton in versione laptop) il quale in ogni caso presentava un costo pari almeno a 799$ al livello d’inflazione del 1993. Venne soppresso da Steve Jobs dopo 5 anni e 500 milioni di dollari di ricerca.

I peggiori prodotti Apple di sempre – Male la prima

#3 – Apple QuickTake

Nonostante l’Apple Newton fosse terribile ed il Macintosh TV tremendo, a loro discarico è possibile ammettere che non rappresentassero che il primo tassello di un percorso più ampio, che culminò rispettivamente con l’uscita dell’iPhone e dei nuovi modelli di Macbook.

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Apple QuickTake sorprese anche per le robuste dimensioni

Lo stesso ragionamento non è però applicabile ad Apple QuickTake: nonostante sia stata inserita tra i 100 prodotti più innovativi del XX secolo dalla rivista Time, la prima ed ultima fotocamera digitale rilasciata da Apple nel 1994 fu un disastro tale che la casa di Cupertino decise, quando Steve Jobs tornò al comando, di eliminarla dalla produzione. Nonostante i cattivi dati di vendita, Apple QuickTake era certamente innovativa per il tempo. Venne prodotta in tre modelli:

Apple QuickTake 100 venne realizzata in collaborazione con Kodak, era venduta a 700$ ed in grado di scattare 32 foto a risoluzione 320×240 (ma solamente 8 a 640×480). Munita di flash senza zoom nè messa a fuoco, non consentiva di cancellare le fotografie singolarmente ma in blocco – un prodotto decisamente user-friendly.

Apple QuickTake 150, sempre costruita da Kodak, possedeva lenti accessorie ed un sistema di collegamento a Windows (già, era l’epoca post-Jobs I).

Apple QuickTake 200, passata in mano a Fujifilms, veniva messa in commercio ad un prezzo di 600$ con messa a fuoco, apertura manuale o automatica e slot per memory card.

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Fotografia scatatta con Apple QuickTake 200 da Franny Wentzel

QuickTake, nonostante le release, fu un fiasco perchè, semplicemente, scattava foto ad una risoluzione decisamente inferiore alle aspettative: le immagini erano sgranate, sfocate, colorate a macchie. In una sola parola: brutte, come l’Apple QuickTake.

#4 – Apple Bandai Pippin

Abbiamo già parlato ampiamente di Apple Pippin in un approfondimento dedicato, ma non è difficile spiegare in poche parole perchè Apple Pippin sia giunta tra i peggiori prodotti Apple di sempre.

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Come tutti i peggiori prodotti Apple di sempre di questa classifica, Apple Pippin ebbe vita breve

Realizzata anch’essa durante il periodo di esilio di Steve Jobs, l’Apple Pippin fu una console fissa per videogiochi che, nelle speranze dei suoi produttori, avrebbe dovuto fare concorrenza a Nintendo e Sony: Bandai, la software house giapponese, decise di unire le forze con Apple per aggredire il nascente mercato delle piattaforme videoludiche casalinghe, fallendo miseramente. Apple Bandai Pippin era troppo costosa (quasi il triplo di Nintendo 64, l’alternativa più popolare all’epoca), i giochi disponibili latitavano e nonostante la possibilità di connettersi ad Internet tramite il modem integrato e di sottoscrivere un abbonamento ad un sistema multiplayer online, il pubblico preferì un presente economico che un costoso prodotto del futuro.

I peggiori prodotti Apple di sempre – Troppo costoso

#5 – Twentieth Anniversary Macintosh

Può un prodotto Apple fallire per via dell’alto prezzo? Potrà sembrare un controsenso, ma il Twentieth Anniversary Macintosh, lanciato nell’aprile 1996 come Macintosh commemorativo del ventesimo anniversario del primo prodotto della serie, venne presentato ad un prezzo talmente alto che neppure gli utenti Apple lo presero in considerazione.

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Elegante ma troppo costoso

Il TAM però non fu un prodotto destinato alla vendita di massa, tanto più che venne distribuito solamente in cinque paesi (Stati Uniti, Germania, Giappone, Inghilterra e Francia) insieme all’Australia: costituito da uno schermo da 12 pollici, un altoparlante Bose incorporato ad un sistema TV e FM per la visione dei programmi televisivi – evidentemente il Macintosh TV non era stato un monito sufficientemente chiaro – fu posizionato sul mercato al prezzo di 7.400$.

Si trattava di un prezzo diverse migliaia di dollari superiore a quello dell’ultimo Mac in circolazione, il PowerMac 6500, e ebbe così poco successo che venne abbandonato già nel 1998 ed il prezzo si sgonfiò sino a 1.995$. Oggi però è un prodotto per collezionisti e viene venduto ad oltre 10.000$.

Ti interessano altri fallimenti della Apple? Scopri QUI la seconda parte della classifica!

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