Le 4 versioni alternative di Pokémon GO, dai libri ad Harry Potter
Pokémon GO non è certamente stato il primo gioco in realtà aumentata della storia, dunque figuriamoci su Android; la stessa Niantic ha potuto dare vita in così poco tempo ad un gioco tanto articolato basandosi esclusivamente sul materiale raccolto negli anni di sviluppo di Ingress, gioco dalle caratteristiche di gameplay simili. Ciononostante, dopo l’uscita di Pokémon GO ed il suo inaspettato successo decine di compagnie hanno deciso di dare vita a versioni alternative di Pokémon GO, vagamente somiglianti alla versione originale ma nei fatti, a volte, completamente differenti.
Siete pronti a scoprire le migliori versioni alternative di Pokémon GO?
#4 – Book Hunters
Nato come “Chasseurs de livres” (che, tradotto in inglese è appunto “Book Hunters“), si tratta dell’iniziativa di un’insegnante belga Aveline Gregorie la quale ha dato vita ad un’iniziativa che, seppur in un primo momento non richiede l’ausilio di alcun tipo di applicazione, si appresta a tradurre il divertimento suscitato negli abitanti olandesi, francesi e greci in un’applicazione in realtà aumentata.

Tramite il gruppo Facebook omonimo – che conta più di 50.000 membri – Aveline e tutti i partecipanti organizzano cacce al tesoro di libri usati, che vengono posizionati nelle strade di tutte le città del Paese dopo adeguata segnalazione sul gruppo; diversamente rispetto a Pokémon GO, in Book Hunters il più veloce è solitamente il vincitore dato che i libri “abbandonati” sono disponibili in monocopia. Stando al quotidiano francese Liberation, la caccia al tesoro presto potrebbe trasformarsi in realtà (aumentata), per invogliare gli utenti più giovani alla lettura: Aveline avrebbe ricevuto diversi contatti da imprenditori per la realizzazione di un gioco per Android.
#3 – Pokémon GO (il clone cinese)
Non tutti sono a conoscenza dell’attuale stato di censura in cui versa il settore cinese di Android: nonostante infatti il sistema operativo di Google sia genericamente presente in Cina, i servizi della casa di Mountain View non sono disponibili per via degli altissimi contrasti con il governo cinese che ha posto tutti i servizi collegati a Google Play Services, comprese applicazioni quali Google Maps e GMail, sotto il grande tallone del “Chinese Firewall“, una serie di misure precauzionali poste in essere dalle autorità statali che rendono impossibile l’accesso a prodotti digitali di terze parti.
Pokémon GO naturalmente fa uso dei servizi Google per consentire l’accesso, senza contare l’utilizzo delle mappe di Google; per tal motivo è sorto in Cina una versione alternativa di Pokémon GO attraverso la quale gli sviluppatori locali starebbero tentando di accaparrarsi quei pochi utenti cinesi che ancora non fanno uso delle reti VPN per aggirare i divieti del governo. Il nome ufficiale è “Pokemon of China” – presente nella sezione cinese di Google Play, inspiegabilmente – e assomiglia solo vagamente a Pokémon GO. Niente realtà aumentata nè Palestre; il gioco sembra costituirsi solamente di una fase di cattura di creature distorte e deformi vagamente rassomiglianti ai Pokémon originali. Vagamente inquietante.
#2 – Don Bosco GO, la versione cattolica tra santi e tecnologia
Così come abbiamo avuto modo di riferire in altre occasioni, il pontificato di Papa Francesco si sta indubbiamente caratterizzando come uno dei più tecnologicamente aggiornati della storia recente: non stupisce dunque che Don Bosco GO, il nome ancora provvisorio assegnato alla versione alternativa di Pokémon GO in salsa cattolica, sia nata proprio in Argentina.

Il Collegio di Maria Ausiliatrice di Bernal, situato per l’appunto in Argentina, ha dato vita ad un gioco – fisico, come nel caso di Book Hunters – destinato ad un pubblico di tenera età avente lo scopo di aiutare i bambini ad approfondire il mondo dei santi sotto la guida di Don Bosco, il fondatore dell’ordine dei salesiani al quale i confratelli, in occasione dei 201 anni dalla sua nascita, hanno deciso di dedicare il gioco. Nonostante le povere risorse, il gioco sembra ormai essersi diffuso nell’intera America Latina ed i salesiani sarebbero decisi a darne una traduzione digitale, con santi al posto dei Pokémon e senza scontri, ma domande a cui rispondere.
#1 – Maguss, molto più di Harry Potter GO
Nelle ultime settimane è circolato per i social network un filmato, naturalmente realizzato da un abile fan, di un ipotetico Harry Potter GO, una versione alternativa di Pokémon GO ambientato nel mondo fantasy nato dalla penna della scrittrice J. K. Rowling: bacchette ed incantesimi al posto di bacche e Pokéball, Mappe del Malandrino come interfaccia di gioco e creature magiche da catturare e collezionare.

Al di là delle semplici fantasie dei fan, sembra che qualcuno abbia già avuto la stessa idea, e molto tempo prima dell’uscita di Pokémon GO: Maguss è infatti il nome dato al gioco dallo sviluppatore danese Tokar che, in collaborazione con alcuni developer europei, avrebbe dedicato gli ultimi due anni allo sviluppo di un gioco di Harry Potter ambientato nel mondo reale. Maghi, bacchette da costruire e potenziare, duelli con gli altri giocatori, ingredienti da ricercare per realizzare pozioni; senza contare poi la Bacchetta, un supporto esterno collegabile via Bluetooth per interagire direttamente con il gioco (magari un po’ vistoso). Maguss sembrerebbe possedere buone chances di riuscita non soltanto per l’ottimo lavoro finora realizzato, ma anche per via dei presunti contatti con Warner Brothers che Tokar racconta di aver ricevuto.
Insomma, questa volta una magia non sarebbe necessaria per portare Harry Potter su Android.
In attesa di poter mettere le mani su queste versioni alternative di Pokémon GO, dai un’occhiata QUI ai nostri trucchi e suggerimenti per diventare un ottimo allenatore di Pokémon!
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