Russia, Cina e Brasile contro gli USA: in arrivo nuovi sistemi operativi per combattere il monopolio di Android

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La geopolitica coinvolge anche il mondo della tecnologia: Russia, Cina, Brasile e gli altri Paesi del BRICS sarebbero intenzionati ad incentivare lo sviluppo di piattaforme operative mobili indipendenti (dagli USA) ed alternative ad Android per permettere una maggiore capacità di scelta agli utenti. Attualmente non soltanto Tizen e Sailfish OS sarebbero i candidati più papabili, ma non si esclude lo sviluppo di un OS proprietario da parte di developers legati ai rispettivi governi.

Siete pronti per scoprire chi saranno i prossimi competitor di Android?

Sailfish OS e Tizen saranno i prossimi rivali di Android

Gli Stati Uniti d’America detengono il monopolio sul settore dell’informatica digitale: dai PC Windows e Mac alle tecnologie mobili, la cultura statunitense – molto più orientata allo sviluppo di programmi ed al coding – ha dato i suoi frutti permettendo agli USA di garantirsi un posto di supremazia nella scala gerarchica tecnologica mondiale.

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Sailfish OS potrà essere una reale alternativa?

Se questo fatto viene accettato con relativa tranquillità dai Paesi del blocco occidentale, gli avversari storici degli USA e le nazioni emergenti raccolte nel blocco dei BRICS (Brasile-Russia-India-Cina-Sud-Africa) guardano con sospetto, se non con aperta ostilità allo strapotere americano, considerata un’ulteriore arma per sottrarre allo stato potere d’influenza sui cittadini.

Abbiamo infatti già visto come molti dei Paesi facenti parte di questo blocco censurino quotidianamente l’informazione o abbia intenzione di farlo a breve; ciononostante, in nome della libertà d’informazione ma soprattutto della necessità di possedere un’alternativa credibile, il governo russo starebbe assumendo sviluppatori, esperti di sicurezza e tester attraverso la compagnia Open Mobile Platform, la quale diverrà poi il trampolino di lancio per la produzione di un sistema operativo completamente russofono. Il governo di Vladimir Putin avrebbe infatti intenzione di dare priorità ai prodotti nazionali, ed il ministro delle comunicazioni Nikolai Nikiforov – lo stesso personaggio che ha proposto la censura di GMail, WhatsApp e Telegram per i dipendenti pubblici russi – ha avviato questa campagna di scouting non soltanto tra i propri compatrioti, ma guardando anche al settore finlandese.

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Tizen potrebbe passare da mani coreane a mani russe?

Nel Paese confinante – ma da sempre nemico della Russia – è infatti nato Sailfish OS, una delle poche alternative ad Android che sta acquisendo sempre più simpatie anche tra i membri del BRICS che, sempre stando a quanto detto da Nikiforov, avrebbero acconsentito all’avvio di una piattaforma di ricerca comune. Nelle intenzioni dei russi, il nuovo sistema operativo abbraccerà sia il comparto mobile che fisso sino a raggiungere l’Internet-of-Things.

D’altronde non si tratta di una strategia nuova, anzi più che consolidata: in Cina il nuovo OS Neokylin è presente sul 50% degli smartphone Dell prodotti in loco – anche se difficilmente potrà mai sfondare nel settore internazionale. Diversamente Tizen, più volte corteggiato da Samsung come alternativa ad Android, è completamente open-source e potrebbe diventare la base per un OS molto più vasto e completo, anche se comunque simile ad Android creando una testa di ponte per la sua penetrazione anche in Occidente: a tal proposito è stato annunciato che Tizen potrebbe arrivare in Russia già nel tardo 2016.

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