Sembra proprio che la privacy degli utenti e la loro sicurezza non sia destinata a dormire sonni tranquilli: gli ultimi report svelano infatti che WhatsApp, Telegram e potenzialmente un numero ancora superiore di servizi di messaggistica possano essere vulnerabili al bug SS7, conosciuto globalmente e sfortunatamente mai definitivamente risolto.
A provarlo è stato Thomas Fox-Bewster, un esperto informatico che ha pubblicato su YouTube una serie di video comprovanti la possibilità di accedere ad un account WhatsApp o Telegram semplicemente conoscendo il numero di telefono della vittima. Naturalmente la procedura non è così nè semplice nè immediata come potrebbe sembrare in un primo momento, ma espone potenzialmente gli utenti a seri pericoli per la privacy.
Siete pronti per scoprire tutto quanto concerne ul bug SS7 su WhatsApp e Telegram?
Un bug troppo famoso per essere risolto
Scoperto per la prima volta nel 2014, il bug SS7 è internazionalmente conosciuto per essere una grave minaccia per tutti i sistemi di comunicazione, un bug talmente esteso che solo la mancanza di collaborazione e – paradossalmente – di comunicazione tra i carrier internazionali ha impedito che gli studi potessero venire a capo di una soluzione.

Il bug SS7 presenta molte analogie con Stagefright, vulnerabilità di Android presente all’interno del sistema di riproduzione multimediale del sistema operativo: mentre però Stagefright è stato alla fine sconfitto, SS7 non ha mai trovato una reale opposizione anche per via del vantaggio che rappresenta per le agenzie governative e le multinazionali. Il bug SS7 non è un’esclusiva di Telegram ma di molti altri servizi – ad esempio, PayPal – e consente di penetrare le difese di un servizio, ingannandone i meccanismi di difesa ed oltrepassandone le barriere; a tale scopo è stato utilizzato per sottrarre piani industriali, brevetti (alcune agenzie pagano più di 13.000$ per un attacco SS7) e persino a scopi legali – è stato provato che l’NSA abbia avuto il permesso di sfruttare questa vulnerabilità.
Così come riporta il sito AndroidHeadlines, l’esperto Thomas Fox-Bewster ha rilasciato su YouTube una serie di video in cui prova la possibilità di lanciare, tramite programmi appositi, un attacco che spinge il sistema di autenticazione di Telegram e WhatsApp a riconoscere il telefono dell’hacker come “proprietario“, intercettando l’SMS necessario per il login. A questo punto l’hacker può essere in grado di leggere tutte le conversazioni, cambiare la password dell’account o persino eliminarlo definitivamente. Nemmeno le chat segrete di Telegram sembrano sfuggire a questo bug, dato che SS7 è in grado di penetrare l’account e di intercettare di conseguenza ogni messaggio.
Questo bug infatti non colpisce solamente Telegram e WhatsApp, ma persino Facebook, GMail e Twitter e, con le giuste strumentazioni, è possibile penetrarne le difese. Speriamo solamente che in futuro vengano presi i provvedimenti necessari.
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