#Applefun: i 5 migliori assistenti virtuali per Android alternativi a Siri

Siri è stato per molto tempo l’elemento di punta di iOS, fonte di scherno nei confronti della concorrenza ed ispirazione di un malcelato senso di superiorità da parte degli utenti del sistema operativo di Cupertino; numerosi anni dopo, il mondo dei virtual assistant ha fatto dei grandi passi avanti: da Google Now a Hound, sono decine gli assistenti virtuali per Android alternativi a Siri sia per via della loro presenza esclusiva su una sola piattaforma, sia per la concezione differente elaborata dai loro sviluppatori dell’uso che un utente dovrebbe fare di un assistente virtuale.

Mentre infatti Siri ha assunto le connotazioni di un software intelligente con il quale eventualmente dialogare e mantenere una conversazione, Google Now prima ed Hound dopo si sono concentrati sull’aspetto tecnico del proprio ruolo.

Abbiamo raccolto in questa classifica i migliori assistenti virtuale per Android alternativi a Siri: siete pronti per conoscere il vostro prossimo maggiordomo personale?

05 – Jarvis

Chiaramente ispirato al maggiordomo nonchè computer tuttofare del supereroe Iron Man nella sua riduzione cinematografica – nei fumetti Jarvis è un essere umano in carne ed ossa – Jarvis è un assistente personale indipendente sviluppato per aiutare l’utente nelle sue incombenze quotidiane.

Jarvis si compone di un’unica schermata al cui centro è posta l’icona di attivazione, che porta l’assistente virtuale a porsi all’ascolto dei comandi dell’utente: in realtà è davvero difficile farsi intendere da Jarvis che supporta solamente la lingua inglese e nonostante ciò non sembra comprendere nemmeno il proprio linguaggio natìo, portando l’utente all’esasperazione dopo i primi ordini andati a vuoto. Con molta perseveranza e tanta pazienza è però possibile piegare la riottosità del software ai propri voleri, approfittando anche dell’integrazione con Google Play Games che permetterà di sbloccare numerosi achievement progredendo nell’utilizzo; Jarvis consente di effettuare chiamate, inviare SMS, mostrare le ultime novità e gli aggiornamenti dal settore delle notizie nonchè portare Jarvis sul proprio smartwatch anche se non tutte le funzionalità risultano disponibili gratuitamente.

PRO: gratuito nella versione base, consente l’integrazione con Google Play Games

CONTRO: solamente in inglese, scarsa capacità di ricognizione della voce, grafica da rivedere

Jarvis su Google Play

04 – Robin

Come Jarvis, anche Robin è un assistente personale interamente in inglese – a meno che non conosciate il russo, nel qual caso potrete comodamente switchare il linguaggio dalle Impostazioni dedicate – che consente di gestire una serie di parametri e di azioni all’interno del telefono.

Nonostante la grafica terribilmente datata – e che ricorda molto i primi anni dell’Android Market – Robin possiede un numero incredibilmente vasto di comandi, esposti in più di 20 categorie che consentono di pubblicare stati su Facebook, azionare il navigatore e lanciare le proprie applicazioni preferite, sia attivando manualmente Robin che richiamandola attraverso il saluto “Hello” (un po’ come Google Now). Molto meno performante sul lato del riconoscimento vocale, poco ricettivo dei vocaboli ed al contempo troppo impaziente – per pronunciare un comando vengono concessi solo pochi secondi, spesso insufficienti per permettere all’utente di formulare alcunchè. In ogni caso presenta anche un aspetto ludico: così come Siri, anche Robin ogni tanto si lascia andare al divertimento rispondendo con battute, colmi e piccole provocazioni alle domande dell’utente.

PRO: vasto elenco di comandi, dispone di un gestore della navigazione abbastanza comodo

CONTRO: poco ricettivo, solo in inglese, grafica datata

Robin su Google Play

03 – Cortana

Anche Microsoft si è gettata nel campo degli assistenti virtuali e, dopo una lunga fase di rodaggio sperimentata con successo su Windows Phone, Cortana è potuta sbarcare anche sul sistema operativo del rivale di Mountain View.

Cortana rimane all’interno del solco tracciato da Siri: un assistente virtuale concepito come un’intelligenza artificiale – il cui nome è stato preso in prestito dalla saga videoludica Halo – capace di rispondere a domande, eseguire ordini e verificare informazioni. Così come Hound e Google Now (come potrete vedere nei successivi paragrafi) anche Cortana si integra con i prodotti della propria casa di sviluppo (consentendo di visualizzare i risultati delle ricerche all’interno di collegamenti da Bing, per esempio) ma questi non rappresentano un valore aggiunto, bensì una scelta di campo che non influisce sulla valutazione generale.

Non è possibile richiamarne l’attenzione attraverso un ordine particolare, ma si dimostra comunque ricettiva ed anche spiritosa, rispondendo piccatamente alle domande sulla concorrenza e raccontando barzellette all’occasione. La grafica Holo però fa un po’ a pugni con il sistema a schede.

PRO: veloce, molti comandi

CONTRO: grafica da rivedere

Cortana su APKMirror

02 – Hound

Sviluppato dalla SoundHound Inc, la stessa casa di produzione dell’omonima app per il riconoscimento automatico delle canzoni, Hound è un assistente personale attualmente disponibile solo in lingua inglese, anche se non è scontato che in un futuro – forse lontano – potrebbe aprire il supporto anche all’italiano.

Sviluppato attraverso una serie di schede in stile flat che contribuiscono a rendere l’interfaccia grafica estremamente giovanile e coinvolgente, Hound necessita di un minimo di pratica con l’accento – in quanto non sempre il comando “OK Hound” viene recepito – ma dispone di un livello d’iterazione ben superiore a Cortana. Nonostante le domande disponibili siano praticamente le stesse per entrambi gli assistenti virtuali per Android alternativi a Siri, Hound si è dimostrato essere molto più innovativo e coinvolgente: per esempio, pronunciando il comando “I want to play a game” Hound permetterà di giocare a Sasso-Carta-Forbici, all’Impiccato o persino a Blackjack, il tutto interagendo direttamente con la voce digitale senza avviare alcun web-game e sfruttando il sistema di visualizzazione a schede tipico di Google Now. Hound poi possiede le funzionalità di SoundHound integrate, consentendo di identificare una canzone soltanto lanciando il comando “What’s this song“.

PRO: innovativo, colorato, coinvolgente, estremamente interessante e graficamente ben strutturato

CONTRO: solo in inglese

Hound su APKMirror

01 – Google Now (e Now on Tap)

Nonostante ci si debba riferire a Google Now compiendo un’accurata distinzione con Now on Tap, non possiamo fare a meno di eleggerlo come il migliore tra gli assistenti personali per Android alternativi a Siri.

Integrato direttamente in ogni smartphone Android, Google Now (e Now on Tap) vince in partenza questa competizione per via del supporto che solamente il personal assistant del più grande motore di ricerca del mondo, nonchè del creatore del sistema operativo di cui trattiamo, può ottenere. Oltre infatti all’integrazione diretta con le Google App e Google Search ed alla lista ben nutrita di comandi di cui Google Now dispone, Now on Tap ha portato l’utilità dei servizi offerti ad un livello ancora superiore, grazie alla piena integrazione del sistema di riconoscimento dei contenuti con ciò che viene visualizzato sullo schermo in tempo reale.

Siamo consapevoli che vi siano ancora molti passi da compiere per arrivare alla perfezione, ma attualmente Google Now possiede tutti i requisiti per poter competere sullo stesso piano con Siri: dispone di un Launcher dedicato e costantemente aggiornato, un sistema ben nascosto di easter egg – che piacciono tanto ai casual users – e, soprattutto, è l’unico della lista ad essere disponibile anche in italiano.

PRO: in italiano, ben integrato con il sistema, molti comandi, supporto ad una serie di tool esterni

CONTRO: potrebbe essere più reattivo, alcune funzionalità sono disponibili solo in inglese

Google su Google Play

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Migliori assistenti virtuali alternativi a Siri
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