CiaoIM e tutti gli errori di Stonex – EDIToriale

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Parlare di Stonex, di Francesco Facchinetti, di Davide Erba e di tutti coloro che più in generale sono legati a questo progetto è pericoloso e controproducente: probabilmente è soprattutto per questo motivo che le testate del settore hanno volutamente ignorato l’ultimo prodotto della casa di produzione, la Stonex Cam (basta una piccola ricerca su Google per capire come le recensioni su questa action cam latitino) già scottati dalle flame war che puntualmente vengono a svilupparsi nei commenti.

In questo EDIToriale non tratterò nè di Stonex nè della Stonex Cam, quanto piuttosto di una strategia comunicativa di cui ho potuto notare gli sviluppi seguendo con particolare attenzione il gruppo Facebook di riferimento (Stonex One Official Supporters) e che bene o male ha segnato anche le precedenti campagne promozionali dei prodotti sopra menzionati. Tutto il gruppo di supporter del progetto è in fermento per l’arrivo di CiaoIM, un’applicazione di messaggistica che, secondo le opinioni – personalissime – di Davide Erba dovrebbe “rivoluzionare il settore”, mandando in pensione WhatsApp ed anche Telegram.

A riguardo nutro però qualche dubbio.

Che cos’è CiaoIM

Prima di analizzare nel dettaglio la strategia comunicativa adottata dal board di Stonex per promuovere CiaoIM occorre precedere con una contestualizzazione doverosa nei confronti di chi non si è mai interessato al progetto, e che ignora quali siano le presunte caratteristiche dell’applicazione di messaggistica.

Ciao IM features
Alcune delle principali features di CiaoIM

Leggendo le specifiche tecniche, CiaoIM non appare estremamente rivoluzionaria, anche se possiede un potenziale non indifferente: broadcast, videochiamate, supporto all’invio di file nei formati più comuni (PDF, Word, MP3…) sono elementi riscontrabili in decine di altre applicazioni già da tempo presenti su Google Play, e che dunque non introducono nulla di innovativo se non l’idea di coagularle in un’unica piattaforma.

Il paragone più frequentemente adottato da detrattori e supporter di CiaoIM è naturalmente con Telegram: effettivamente l’app di Pavel Durov non possiede alcun comparto dedicato alle videochiamate o alle chiamate VoIP, nè è previsto un loro futuro inserimento così come specificato nelle FAQ di Telegram; ciononostante non sarà questa funzionalità a convincere gli utenti a provare CiaoIM in sostituzione delle consuete piattaforme di social chatting.

Ciao IM features 4
Tutte le future features di CiaoIM

La vera sorpresa con cui Stonex punta a sorprendere il proprio pubblico sono gli Spider, applicazioni interne (ma in questo caso sarebbe meglio definirle plug-in) a CiaoIM che dovrebbero migliorare l’esperienza utente consentendo ad ogni Ambasciatore (così Facchinetti ha chiamato i supporter del proprio progetto) di giocare, impostare assistenti personali, aggiungere filtri alle proprie immagini e molto altro senza mai lasciare l’applicazione.

Per amore di onestà bisogna aggiungere che nemmeno gli Spider sono un’idea originale: tralasciando i precedenti per Windows (Skype possedeva un tempo un carnet sostanzioso di web-games con cui movimentare una chat), Samsung aveva già avuto la stessa idea con Socializer Messenger, un client per Telegram dotato appunto di uno store interno dal quale gli utenti possono scaricare giochi e plug-in integrativi – ma non è stato sufficiente. Stonex però non è Samsung, e forse riuscirà a rendere gli Spider più attrattivi dei plug-in di Messenger, ma è fondamentale che venga lasciata libertà di sviluppo a creator e developer per consentire di arricchire immediatamente, già dai primi giorni di vita di CiaoIM, il market interno senza deludere gli utenti Android, estremamente suscettibili.

Ciao IM features 5
Un’anteprima degli stickers

Apprezzo molto invece l’idea di integrare gli stickers nelle conversazioni e di potenziare la personalizzazione attraverso uno store interno di temi e pacchetti di adesivi: come più volte evidenziato da Davide Erba, CiaoIM baserà parte delle proprie entrate sulla vendita di contenuti in-app; secondo il sito ufficiale poi alcuni di questi contenuti saranno limitati geograficamente.

CiaoIM integra inoltre un radar attraverso il quale gli Ambasciatori potranno scoprire la presenza (probabilmente collegandosi al sensore GPS) di altri utenti CiaoIM attorno a sè; non la trovo particolarmente utile sia perchè il GPS è la principale causa di drenaggio energetico nel mio OnePlus 2, sia perchè sapere che esistono nelle vicinanze persone che utilizzano la mia stessa app di chatting non mi interessa granchè. CiaoIM non è Tinder, o almeno non dovrebbe.

Infine, CiaoIM integrerà anche una timeline rendendola così una delle prime social chat, un ibrido tra un’app di messaggistica e un social network, sulla scia di quanto Telegram sta progressivamente compiendo.

L’annuncite, malattia d’Italia

Il termine “annuncite” è diventato molto popolare nell’Italia degli ultimi anni, anche se si tratta semplicemente della regolarizzazione verbale di una malattia presente già da tempo nel BelPaese, ma che ultimamente sembra essere diventata la colonna portante non soltanto di un’agenda politica o economica ma, come possiamo vedere anche nel caso di Stonex, persino imprenditoriale.

Ciao IM videochat
Un’anteprima delle videochiamate di CiaoIM

Solitamente l’annuncite viene sarcasticamente diagnosticata a coloro che compiono annunci roboanti, senza però che questi vengano poi attuati nei tempi e nelle modalità promesse (potete trovare QUI un interessante articolo sul sito della Treccani a proposito): una versione più sofisticata del miles gloriosus di stampo plautino che però è diventata la strategia comunicativa d’impatto di Stonex, alimentata dalle costanti prese di posizione dei suoi fondatori e dalle periodiche denunce di complotti ai danni dell’azienda.

Stando infatti a quanto scritto, ripetuto e cadenzato come una litanìa in termini che si avvicinano più a quelli di una setta che di un gruppo di supporter, CiaoIM:

rivoluzionerà il mercato;

– in 36 mesi riuscirà a mettere in difficoltà WhatsApp;

– in pochi mesi, invece, supererà Telegram in termini di utenti e qualità del prodotto;

metterà gli italiani più al sicuro dall’uso improprio di metadata che Zuckerberg compie;

rispetterà la proprietà intellettuale (ma mi sfugge sinceramente il significato di questa frase: vuol forse dire che CiaoIM impedirà la diffusione di contenuti pirata? Sarebbe possibile solo avendo un controllo totale delle conversazioni degli utenti).

Nel gruppo di Stonex inoltre era stato avviato un countdown che sarebbe dovuto terminare il 9 marzo con l’effettivo rilascio dell’applicazione sulle principali piattaforme, o perlomeno era stato lasciato intendere in questi termini: quasi dieci giorni dopo l’app si trova ferma sull’App Store, in attesa dell’approvazione da parte degli sviluppatori di iOS. Non si tratta certamente di una colpa che possa essere attribuita a Erba o Facchinetti, i termini di selezione dell’App Store sono molto restrittivi – i quali causarono a Madfinger Games un ritardo di due settimane nell’aggiornamento di Dead Trigger 2 più di sei mesi fa – ma ciononostante rientra nella strategia sensazionalistica adottata nei casi di Stonex One, della Stonex Cam e successivamente di CiaoIM.

Se infatti Stonex One non fosse stato presentato come uno smartphone Made In Italy in ogni sua componente, rivoluzionario e capace di prestazioni strabilianti in rapporto al prezzo relativamente basso, oggi l’azienda non dovrebbe fare fronte a così tanti detrattori.

Arroganti conclusioni

Concludo questo EDIToriale già esageratamente prolisso con un’ultima considerazione: la strategia adottata da Stonex è stata definita sensazionalistica per via della mancata corresponsione nei fatti di ciò che era stato promesso nelle pubblicità o nei confronti arditi compiuti dall’azienda ai tempi dell’uscita del primo smartphone.

CiaoIM Erba Action Cam
CiaoIM avrà più fortuna di Stonex Cam?

Per riuscire ad emergere in un mercato quasi saturo come quello degli smartphone – persino la Pepsi si è lanciata nella produzione di un linea di cellulari – Stonex si è ispirata a OnePlus: una scelta più che legittima e che persino io avrei sostenuto in quanto soltanto aggredendo (metaforicamente parlando) il consumatore, irridendo la concorrenza e stupendo la stampa la casa di produzione cinese è riuscita a ritagliarsi su misura una fama di qualità e convenienza. Ciò che probabilmente Facchinetti non ha compreso è che la pubblicità è stata solamente una parte del segreto del successo di OnePlus, probabilmente la meno importante: ciò che veramente ha convinto il pubblico sono state le prestazioni soddisfacenti offerte ad un prezzo davvero basso – perlomeno rispetto alle cifre folli di Samsung o HTC – le quali hanno convinto persino a chiudere un occhio su certi bug della UI, e non un patriottismo alquanto provinciale.

Auguro a Facchinetti e a Stonex di riuscire a risollevarsi e a convincere il pubblico delle reali potenzialità della propria azienda: se CiaoIM però dovesse ispirarsi a WhatsApp piuttosto che a Telegram, allora penso che dovremo aspettare ancora un po’ di tempo.

Se vi è piaciuta questa mia piccola riflessione, vi invito a leggere Perchè Google non chiuderà Google+ (ed altre leggende), in cui spiego, dati alla mano, perchè la casa di Mountain View non abbia alcuna intenzione di chiudere il suo social network.

Se poi vi ha convinto, vi invito caldamente a condividere questo EDIToriale sui social network; se avete qualche domanda, contestazione o perplessità da rivolgermi in merito a questo EDIToriale, lasciate pure il vostro pensiero nella barra dei commenti qui sotto, oppure inviatemi un’email all’indirizzo [email protected]! E non dimenticatevi di seguirmi in uno dei miei profili social e di iscrivervi alla newsletter di AppElmo!

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