#Applefun: È ufficiale, Google vale più di Apple e noi vi spieghiamo perchè

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Sembra che le acque, perlomeno in questi ultimi mesi, risultino un po’ agitate per la casa di Cupertino, più impegnata nella produzione di un limitato ma profittevole numero di prodotti piuttosto che cercare nuove fonti di reddito: negli ultimi giorni infatti Google – nei panni di Alphabet, la compagnia che dall’estate 2015 detiene ufficialmente l’azienda di Mountain View – ha superato in termini di profitto Apple, grazie ad un balzo del 3% in borsa che ha permesso di aumentare la capitalizzazione di mercato a 540 miliardi di dollari, più dei 530 miliardi di Apple.

Perchè un fatto del genere è potuto succedere? Solamente qualche anno fa infatti Google era indietro di 400 miliardi rispetto ad Apple, mentre ora sembra che la compagnia fondata da Steve Jobs stia lentamente arrancando. Cercheremo di spiegarvi le ragioni di questa bizzarra situazione assieme ai colleghi di MarketWatch, esperti analisti di mercato e finanza.

Siete pronti per scoprire come mai Google valga più di Apple?

È tutta una questione di rischi

Sembra che il punto sostanziale di differenza tra Google ed Apple risieda solamente negli investimenti: la diversificazione dei rischi, ma soprattutto delle entrate è da sempre un aspetto centrale nella valutazione, da parte degli analisti e di conseguenza degli azionisti, della solidità di un’azienda e della sua capacità di rinnovarsi. Persino marchi storici come Apple e Google, nonostante abbiano da tempo dimostrato di saper sopravvivere anche alle crisi più profonde, sono estremamente sensibili a questo tipo di aspetti.

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Tim Cook non è all’altezza di Steve Jobs, o Steve Jobs era sopra qualsiasi altro?

Ed a quanto pare la casa di Cupertino, dopo almeno due decenni passati ad innovare il settore ed ad introdurre prodotti in grado di rivoluzionare la concezione della tecnologia, ha perso quella verve capace di trasmettere sicurezza agli investitori: naturalmente non stiamo dicendo che la Apple sia in profonda crisi d’immagine – Steve Jobs ha lasciato nel cassetto sufficienti progetti, mentre la qualità da sempre infusa nella produzione dei loro articoli ha conquistato una fetta di mercato difficilmente recuperabile dalla concorrenza – quanto stia pagando lo scotto di aver basato sulle capacità di Steve Jobs, e quindi sui profitti a breve termine che un prodotto può garantire (il nuovo modello di iPhone quanto la nuova versione di iPad), il principale motore della propria economia.

Google vale più di Apple 2
Apple non sa più innovare?

L’ultimo quadrimestre ha infatti segnato il più basso aumento di vendite di iPhone, solamente lo 0,7%, e questo Apple lo ha percepito: allo stesso tempo non esistono settori secondari sui quali Apple può contare e investire, non essendo mai stata parte integrante della sua strategia commerciale – al contrario di Google. Mentre infatti la casa di Mountain View tende a rischiare acquisendo aziende i cui profitti potranno diventare visibili solamente anni dopo (ed è il caso di YouTube, comprata per due miliardi di dollari 10 anni fa ed ora una delle più profittevoli forme d’investimento, o ancora Nest, la compagnia specializzata nella produzione di accessori tecnologici per la smart-home e costata più di tre miliardi di dollari), Apple preferisce puntare sull’inglobamento di start-up che possano affiancare linee di prodotti già esistenti, come la Beats Electonics.

I tre miliardi di dollari che Google ha segnalato come “spese esterne” nel rendiconto di fine anno di Alphabet hanno fornito un segnale più che positivo per gli analisti: significa che l’azienda è pronta a scommettere e rischiare sul futuro spendendo cifre alte per l’innovazione – e non sembra che i risultati possano contraddire la strategia adottata: Google Fiber si appresta ad entrare nel mercato rivoluzionando il settore delle connessioni via cavo, mentre la realtà virtuale, campo nel quale solo recentemente Apple si è addentrata, è da anni pane per i denti degli sviluppatori di Google (e nessuno, sino ad un anno fa, avrebbe potuto scommettere che sarebbe diventata tanto popolare da diventare un possibile segmento di mercato).

Per concludere, la ricetta è sempre una sola: l’innovazione. Le situazioni, specialmente dentro Wall Street, non rimangono mai le stesse ed è probabile che entro pochi mesi saranno Amazon o Facebook a conquistare la scena. È solo questione di tempo.

Non soltanto: scopri QUI tutti i prodotti che Steve Jobs non ha inventato, ma copiato da qualcun altro!

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