Periscope è ormai la novità del momento: politici, cantanti, esponenti del mondo dello spettacolo e della musica ormai non fanno altro che periscopare (e vi assicuriamo che l’obbrobrio linguistico che viene usato per indicare l’utilizzo dell’app è proprio questo, nessuna parolaccia), senza contare le decine di migliaia di persone comuni che, trascinate da questa irrefrenabile ed incontenibile voglia di condividere (come se già non fosse abbastanza Facebook, Twitter e compagnia cantante), fanno uso da tempo di questa rivoluzionaria applicazione.
Periscope era, fino a due giorni fa, un’esclusiva per iOS; ieri l’applicazione è stata pubblicata anche sul Play Store, per la gioia degli utenti (specialmente americani, ma non solo) che l’attendevano già da tempo sul sistema operativo di Google e che non sopportavano i tediosi sberleffi delle proprie controparti di Cupertino (il più celebre: “Ci sentiamo su Periscope! Oh, scusa…”; nessuna giuria avrebbe mai potuto condannare un qualsiasi atto fisico di risposta).
Ma sapete qual è la vera sorpresa? La versione Android di Periscope possiede più features di quella di iOS, nonostante sia presente da più tempo sull’App Store. E noi vi spieghiamo quali sono.
Che cos’è Periscope
Prima però è bene compiere una breve panoramica dell’applicazione per quei poveri ignoranti che ancora non hanno ancora provato, sperimentato, diffuso e soprattutto annunciato con trombe e buccine di utilizzare Periscope.

Periscope è un’app che consente di eseguire filmati in live-streaming che coinvolgano in maniera diretta lo spettatore, che deve essere obbligatoriamente iscritto a Twitter per potervi accedere. Attraverso un sistema di notifiche alquanto ramificato è possibile sapere immediatamente quando un contatto avvia una live, accedervi e commentare in tempo reale; il funzionamento è molto simile a quanto già avviene su Twitch, molto apprezzato dagli amanti dei videogiochi ed omologo di Periscope su Playstation. Una peculiarità di Periscope è data proprio dalla possibilità di girare video unicamente con l’impostazione verticale dello schermo.

Periscope, di proprietà di Twitter, nasce come risposta da parte del social network azzurro alla concorrente Meerkat, che aveva sviluppato un sistema di live-streaming che aveva proprio in Twitter la sua maggiore base d’utenza, ma soprattutto il suo punto d’appoggio. Le vicende che hanno coinvolto queste due applicazioni non sono del tutto limpide e trasparenti, e soprattutto rivelano il lato oscuro di Twitter: dopo aver intuito il potenziale esplosivo di tale sistema di live, Meerkat è stato completamente estromesso da Twitter, che gli ha negato gli accessi, potenzialmente condannandola ad una rapida morte.
In questo modo, Twitter ha avuto modo di sviluppare Periscope per colmare il vuoto “lasciato” da Meerkat. Che, però, non si è data per vinta.
Le funzionalità che Periscope per Android possiede (e Periscope per iOS no)
Quali sono le funzionalità che dunque Periscope, nella sua versione per il nostro sistema operativo possiede, mentre sono assenti per iOS?

A dire la verità, non si trattano di killer features (ossia quelle opzioni che rendono un’app – ed un sistema operativo di conseguenza – molto più appetibile rispetto alla concorrenza) ma allo stesso tempo, essendo Periscope un’app social, sono fondamentali per tenere sotto controllo i propri followers: il controllo granulare delle notifiche permette di ricevere una notifica o meno nel momento in cui un utente che seguite (un personaggio famoso, ma anche una persona qualunque) inizia una live su Periscope, oppure nel momento in cui acquisite un nuovo follower.
Potrete anche ricevere una notifica qualora un vostro seguace su Twitter inizi per la prima volta ad utilizzare l’applicazione, ma, soprattutto, sarete in grado di tornare alla live che avete momentaneamente lasciato (anche chiudendo Periscope) tappando l’icona apposita.
Periscope naturalmente non poteva lasciare troppe opzioni in più nella versione Android per non suscitare le più vive proteste da parte degli appassionati dei prodotti di Cupertino; ciononostante, sono comunque funzionalità in esclusiva per il nostro sistema operativo.
Che futuro ha Periscope?
Questa è un’ottima domanda, talmente ottima che vi dedicheremo un EDIToriale; Periscope infatti non ha ancora una chiara strategia di mercato e dalle stesse implementazioni che, aggiornamento dopo aggiornamento, vanno ad aggiungersi al comparto funzionalità dell’app si intuisce che nemmeno gli sviluppatori hanno ben inteso dove andare a parare: per ora Periscope piace perchè è la novità, ma quando la sorpresa sarà passata, sarà interessante constatare chi, tra la creatura di Twitter e la sua avversaria Meerkat, sarà riuscita a consolidare una base d’utenza.
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