Material Design: che cos’è, come si sviluppa e perchè cambierà Android – GNU

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Material Design: quanto ne avremo sentito parlare in questi ultimi mesi, complice sia l’avvento di Android Lollipop che ha portato con sè anche questo nuovo stile grafico, sia la voglia di novità che gli utenti del sistema operativo di Google stavano aspettando, dopo un tema Holo che ormai, obiettivamente, aveva fatto il suo tempo.

Ultimamente ogni comparto della casa di sviluppo di Mountain View, dalle piattaforme mobili alle applicazioni sino ai portali web dei servizi, si stanno aggiornando in Material Design, e lo stesso si può dire delle app più famose che, seppur con qualche ritardo (WhatsApp ha rilasciato solamente in questi giorni, ed unicamente sul proprio sito web, il file .apk contenente l’aggiornamento al Material Design), si stanno adeguando alla nuova linea stilistica dettata da Android.

Ma se il Material Design è ormai un argomento notevolmente discusso e chiaccherato, ciò non significa che tutti sappiano di cosa si stia parlando: che cos’è il Material Design? Come è stato sviluppato e su funziona su quale base? Perchè Android Lollipop è diventato il portabandiera di questo nuovo stile, e perchè il Material Design inciderà sul mondo Android molto più di quanto non abbia fatto il tema Holo?

È quello che in questa Guida per Nuovi Utenti cercheremo di scoprire.

Il vero problema di Android – Material Design: che cos’è, come si sviluppa e perchè cambierà Android

Analizziamo, prima di andare a parlare più approfonditamente del Material Design, l’attuale situazione di Android e lo stato dei suoi aggiornamenti di versione.

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Manca Android Lollipop, naturalmente

Così come accennammo nel nostro Approfondimento sul funzionamento delle release degli aggiornamenti di sistema, Android Lollipop è presente approssimativamente solo sul 12% degli smartphone del sistema operativo di Google presenti sul pianeta, nonostante siano passati diversi mesi dal rilascio dei primi OTA. Ciò significa che potenzialmente sono ancora in circolazione cellulari contenenti Android Jelly Bean; ma il problema non si limita solamente una questione di aggiornamenti (imputabile principalmente alle case di produzione di smartphone e alle loro politiche aziendali).

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Molti smartphone non vedranno mai il Material Design

Generalmente ogni casa produttrice, da HTC a Samsung a finire con Sony, ha sviluppato la propria interfaccia utente personale, andando dunque da una parte a personalizzare e a rendere unico il rapporto quotidiano d’utilizzo del proprio device (e, attualmente, solo i dispositivi Nexus consentono di godere di un’esperienza Android Stock), ma dall’altra ciò comporta anche un’enorme variazione di funzioni, comandi e layout. Per rendersene conto, il miglior esempio possibile è dato dalla homescreen dove le sequenze di tasti da utilizzare per aggiungere widget o modificare lo sfondo possono variare notevolmente da una ROM all’altra.

L’imprevedibilità dei comandi di ciascuno smartphone o app rende di conseguenza l’esperienza utente del tutto poco intuitiva: premendo il tasto “Indietro” si potrebbe scatenare una reazione diversa a seconda dell’app lanciata, e passare ad una differente marca di smartphone significherebbe dover prendere familiarità con una nuova serie di comandi, molto spesso del tutto nuovi per l’utente. Questo è purtroppo il prodotto della libertà che Android lascia agli sviluppatori e ai produttori, rendendo da una parte il sistema operativo assai libero da lacci e lacciuoli, ma dall’altra anche più frammentato.

Material Design: un nuovo corso – Material Design: che cos’è, come si sviluppa e perchè cambierà Android

Google naturalmente si è sempre reso conto di tale problema e con il Material Design ha deciso di prendere il toro per le corna e risolvere la situazione una volta per tutte: dopo infatti aver tentato di esortare gli sviluppatori ad uniformare i comandi (ma ottenendo uno scarso successo), Google ha provveduto a stendere un severo codice-guida che ciascun developer ha l’obbligo di seguire affinchè la propria app o la propria ROM possa essere definita “sviluppata in stile Material Design“.

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Il Material Design porterà finalmente un po’ d’ordine in Android

Queste linee guida non solo servono a rendere il design più uniforme, ma anche ad evitare che ci siano grandi cambiamenti nei tasti tra un’applicazione ed un’altra: nel modo in cui gli oggetti nella homescreen devono essere aggiunti, modificati o cancellati, quali comportamenti deve avere l’Interfaccia Utente se sollecitata da comandi specifici, e così via.

Questa razionalizzazione comporta non soltanto una trasformazione più user-friendly delle funzionalità generali, ma così facendo si sviluppa nell’utente un senso di fiducia molto più profondo, sia nei confronti dell’applicazione che si sta usando, sia verso il sistema operativo stesso: egli sa infatti che cliccando, trascinando o premendo un certo oggetto nella schermata produrrà una determinata conseguenza, che non varierà più da app ad app ma sarà sempre la stessa.

Smart Paper, la materia di cui è fatto questo stile grafico – Material Design: che cos’è, come si sviluppa e perchè cambierà Android

Il Material Design è costituito di un materiale preciso, denominato Smart Paper: una sorta di carta che possiede una forma, una profondità ed un peso, ma che può sottoporsi a trasformazioni e supportare l’inserimento al proprio interno di contenuti ed oggetti. Le schermate sviluppate in Material Design sono costituite da fogli di Smart Paper, in modo tale che l’utente abbia l’impressione di utilizzare un notepad virtuale all’interno del proprio smartphone.

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Smart Paper: com’è

Scorrere le schede, trascinarle, eseguire una pressione su di esse, cancellarle e spostarle; lo zoom, il pinch e lo scrolling: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale a quella che Google vuole che accada, con poche possibilità di variazione.

Fisica virtuale e font della Smart Paper – Material Design: che cos’è, come si sviluppa e perchè cambierà Android

Non solo i comandi, ma anche la fisica stessa che governa tali funzionalità è stata regolata nei minimi dettagli: come le schede devono spostarsi, a che velocità, come queste devono modificare le proprie dimensioni e quale comportamento tenere quando lo schermo va in stand-by.

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Fogli di Smart Paper

Lo stesso discorso vale anche per i font ed i colori utilizzabili: nonostante Google abbia provveduto a fornire un proprio font al quale tutti gli sviluppatori devono attenersi (e che prende il nome di “Roboto“) e ad indicare precisi ed insindacabili livelli di contrasto di luminosità e colori tra sfondo e test per fornire un’esperienza utente di lettura più omogenea possibile, i colori, i loro schemi di colorazione e di tonalità sono personalizzabili, ed è possibile anche creare il proprio senza problemi (seguendo naturalmente l’apposita guida).

Perchè il Material Design cambierà Android – Material Design: che cos’è, come si sviluppa e perchè cambierà Android

Il Material Design rappresenta un cambiamento notevole nella politica di gestione del sistema operativo da parte di Google: la libertà che prima veniva garantita agli sviluppatori, e che degenerava inevitabilmente in un’incontrollabile anarchia di funzioni e tasti del tutto a discapito dell’utente, viene sostituita da una maggiore rigidità, che si traduce però in un’uniformità degli stili e dei comandi.

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Il Material Design su tutte le piattaforme Google

Non era mai capitato prima che Google adattasse tutte le proprie estensioni tecnologiche (non solo le app Android, ma anche i portali web, le applicazioni su iOS e persino i Google Glasses), affiancandosi in questo senso a Windows Phone ed iOS, che però hanno dalla loro parte il difetto-pregio di essere sia i produttori dei propri smartphone sia gli sviluppatori del sistema operativo che questi montano.

Android quindi non ha perso la sua caratteristica libertà di sviluppo e se il posizionamento di paletti che impongono al developer un determinato comportamento da seguire (che, attenzione, non è un’imposizione ma un consiglio che sarebbe però bene tenere in considerazione) può far storcere il naso a molti, dall’altra siamo certi che la maggioranza degli utenti apprezzerà questo giro di vite che non contraddice la filosofia del robottino verde, ma che va a tutto loro vantaggio.

Che il Material Design in sè possa non piacere, è un altro discorso.

Il Material Design vi attira particolarmente? Date un’occhiata alle Top10 app in Material Design che abbiamo selezionato in tutto il Play Store, oppure ai Top3 Material Design Live Wallpaper, per rendere il proprio smartphone ancora più Android Lollipop!

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